Tutti i nostri soldati erano impegnati nel saccheggio delle case. Le prime prede erano gli oggetti in oro e i gioielli. I primi venivano fusi nei grandi fuochi che erano stati appiccati dappertutto.Mi infilai in una casa, ma era stata già visitata. I corpi morti degli infedeli giacevano per le stanze. In una panetteria c’era un panettiere infedele e i suoi due figli. Il forno era ancora caldo. Entrai in un’altra casa e la vidi. Avrà avuto dodici anni. Due crociati erano lì dentro e avevano già compiuto la loro opera di rapina ma non erano soddisfatti. I corpi della famiglia infedele ora erano i corpi di una famiglia morta. Tranne lei. Era inutile parlare, e non ne potevo più. Li uccisi lì, accanto agli infedeli. Misi addosso alla bambina infedele un tappeto infedele e le feci segno di tacere. Uscito dalla casa, per le strade nessuno fece caso a un crociato che si portava dietro un enorme tappeto. Forse il tappeto poteva volare, come nelle leggende di Remkha. Sarebbe stato meglio. Corsi fino ai cavalli, da lì al porto, alcuni ancora erano vivi e si stavano imbarcando, mi scorsero dalla banchina e incoccarono le frecce. Srotolai il tappeto infedele, dal quale uscì una bambina infedele che scappò incontro a dei pescatori infedeli su barche infedeli che ondeggiavano su un mare infedele che ridava i bagliori rossastri del giusto fuoco delle legioni di Frater Alteo.Da quel giorno la mia vita è cambiata.Amen.