Piovono pietre. Ursathra, fronte occidentale, 1 febbraio 1300.

Striscia di confine tra l’accampamento dell’esercito imperiale occupante e gli acquartieramenti del Principe Ragnar sulle Colline Grigie.

Piovono pietre. Con la scusa di chiamarci traditori, piovono pietre. Il conte Mawgar s’è portato dietro un elfo scuro guerriero e stregone travestito da cavalier cortese. Hanno deciso di farci la festa da quando siamo partiti di nascosto per andare a trattare con gli imperiali. Ma si nascondono dietro la veste di zeloti difensori degli eserciti di Ursathra. Piovono pietre. John giace per terra alla ricerca del suo mazzafrusto, ha fatto una cura dimagrante di almeno venti chili. Piovono pietre. Martin in ginocchio cerca di rialzarsi, ha la testa spaccata, le sue lame sono lontane dalle sue mani. Piovono pietre.

Ma i traditori sono loro! Mawgar ha aperto le coste settentrionali alla conquista di questa nuova forza del male, gli elfi scuri. Ma chi cazzo sono gli elfi scuri? Chi li ha mai visti? Mai visto un elfo, figurarsi scuro. Piovono pietre. Il padre di Martin, appena ritrovato, giace in una pozza di sangue. Piovono pietre. Galaverna è sepolto sotto il suo cavallo, non si può muovere. Meglio. Non posso pensare anche a lui. Non posso pensare a tutti contemporaneamente. Appena smetterà di piover pietre scenderanno a finirci. Se uno di noi appena si muove, nel giro di un amen, sarà trasformato in un puntaspilli dai balestrieri di Mawgar. Stanno venendo a finirci, sono sopra di noi, pochi metri.

Guardo Egill, non vedrà i suoi amati cavalieri grigi, e soprattutto nel suo paese nessuno saprà che ha compiuto la sua missione. Povero ragazzo, ci tiene così tanto.

Sono pochi passi sopra di noi, con le balestre puntate, stanno cercando di capire chi dovrà essere il primo. Un po’ più in là Mawgar con i suoi scagnozzi e assassini più fidati si gode la scena della vittoria.

Ma, fratello Mawgar, quel giorno non sarà oggi, perché io ricordo ancora le Lezioni di Strategia scritte in ottavo, ricoperte di polvere e sabbia, su uno scaffale ricoperto di polvere e sabbia, di un monastero abbandonato ricoperto di polvere e sabbia, in un deserto ricoperto di sabbia e sangue.

I – copertura: trovandovi allo scoperto, in balìa del nemico cercate subito una copertura adeguata. Dio, fa che la nebbia salga a nasconderci alla morte, ma fallo in fretta, prima che abbiano il tempo di scoccare.

II – arroccamento: predisponete le difese adeguate per guadagnare una mossa sul nemico. Dio, spaccagli la testa se solo cercano di oltrepassare la nebbia, ma fallo con calma perché devo curare almeno quelli messi peggio.

III – difesa e contrattacco: trovandovi in inferiorità numerica farete sì che il nemico venga a voi, sul terreno più opportuno…. Dio, castigali per il loro tradimento, rovescia su di loro la piaga delle locuste, e fallo subito, perché non ho molto tempo.

Fuggi, Mawgar, fuggi. Oggi non coglierai il fiore rosso dell’assassinio, ma presto verrà per te il giorno del giudizio.
Perché io sono Brandano di Glenthia e ricordo le parole del venerabile Eteleberto.

Vedo John calare il mazzafrusto sul petto dell’elfo scuro.
Anche oggi Ursathra ha vinto. Balalaika!

In fede,
Brandàno il Guaritore