Parlano piano al sole le ombre stanche di rumorose rabbie e infinite menzogne Lunghe di sterminati fili in lunga fila sorde ai tonfi di corpi che vengono abbattuti Tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate Quietami i pensieri e le mani e in questa veglia pacificami il cuoreMuoiono i preti rinsecchiti e vecchi e muoiono i pastori senza mandrie Spaventati i guerrieri, persi alla meta i viaggiatori La saggezza è impazzita, non sa l’intelligenza La ragione è nel torto, conscia l’ingenuità Ma non tacciono i canti e si muove la danza Quietami i pensieri e il canto e in questa veglia pacificami il cuore NdM (nota del miniatore)Al piè della pagina colui che alcuni chiamano il santo bevitore riporta una nota vieppiù incomprensibile, che così ho interpretato e che mi pare si riferisca al testo della ballata di cui l’autore del diario ha vergato le strofe più sopra:Anche se da anni ormai non più mi ascolti, ti pregherò con questa canzone di attori girovaghi e peccatori, perché adatta mi pare a codesta città di merda nella quale mi trovo a soggiornare. Amen