Sulla strada da Draskìr a Glenthia, 16 dicembre A.D. 1299

Il mattino è freddo, e il giorno lo sarà ancora di più. Ho portato una pelle in più per coprirmi ma non l’ho ancora indossata. Devo ricordarmi di raccogliere un po’ di erbe per le tisane lungo la strada.
La nostra spedizione è alquanto eterogenea. La nostra guida è San Bartholomeus, protettore dei cocomeri e degli ospedali, di cui sopra.
Segue il fabbro, anche di lui vedi sopra, si chiama John e al suo paese lo chiamano “il Bue”. Non so quanto siano grassi i buoi delle vostre terre, ma nel paese di John di sicuro mangiano carne tutti i giorni. Peserà qualcosa come duecento chili e con questo freddo non si può far altro che invidiarlo. È l’unico a piedi, come me, e d’altra parte credo sarebbe stato troppo crudele trovare un cavallo disposto a portarselo in groppa. È lui che scorge la figura del capo degli assassini appollaiato che ci guarda partire da lontano.
Continuiamo ora con le presentazioni dei nobili a cavallo.
Uno, che mi hanno presentato, è Martin di Ravendish, detto (da me) Scioglilingua. Parla in un modo come se avesse sempre la bocca piena e a me la codesta cosa fa l’effetto di un guanto d’arme piastrato che stride su un blocco di granito, fate voi.
Poi viene Rudolf Steiner, cavaliere imperiale di gran corte. Finora non gli ho dato l’opportunità di presentarsi, altrimenti è possibile che mi urli addosso qualcosa del tipo “quando ti rivolgi a me devi dire sissignore signore!”.
Infine il dono del re di Erin. Si chiama Egill ed è un cavaliere Ladhrim (mi pare si scriva così). È uno sfacciato infedele, girando con i simboli di Libra indosso, una divinità pagana votata alla giustizia e forse è quello che suscita maggiormente la mia curiosità. A volte sembra triste, altre volte allegro, ad ogni modo mi pare quello più felice di essere votato alla morte.
Chiude il gruppo uno degli esseri più strani di cui abbia fatto conoscenza, e di uomini strani ne ho conosciuti.
Si chiama “Galaverna”. Aggiungerei “il Bianco”. Ha i capelli bianchi, ma si vede che è giovane. Ha la carnagione bianca. Indossa vestiti bianchi di lino. Parla poco. E morirà di raffreddore. Almeno se si ostina a non coprirsi con questo freddo ladro.

Brandàno il Crociato