Villaggio di Ferna, 17 dicembre A.D. 1299

A Scioglilingua brontola lo stomaco e a sera ci fermiamo. In terre civili lo stomaco di un nobile è legge, e scandisce le ore del giorno. Non mi lamento, e neanche il mio stomaco. Anche io ho delle parti nobili!
Ad ogni modo si cena in taverna. Non ci crederete, Scioglilingua ha il suo bicchiere personale. Quando l’ha uscito stavo scoppiando a ridere, e lo ringrazio di questo momento di gioia. Per il resto freddo. E blasfemia.
John si fa la croce con la mano sinistra. Scioglilingua prega mentre si cambia i mutandoni. Galaverna è un seguace di Scienza, una dèa pagana protettrice dei ragionamenti sconclusionati. Egill prega seriamente. Peccato preghi un’altra divinità pagana.
Mi è rimasto solo Steiner. È un imperiale zelota che prega con la spada piantata per terra. Forse il peggiore di tutti.
Dunque mi resti solo tu. Prego per Glenthia e per i suoi abitanti. Prego per i miei compagni. E prego per me, perché possa sopportare la vista della città rasa al suolo dal drago. Al re pensaci tu. Io so già che la nostra missione è impossibile. Ma non potrei trovarmi in nessun altro luogo al mondo in questo momento.
Tra poco sarà l’alba, in nomine patri, filii et spiritus sancti, amen.

Brandàno il Crociato