Crebbi in una comunità di nomadi non molto grande, che cambiava spesso città e si guadagnava da vivere facendo piccoli lavori o organizzando spettacoli vari nelle piazze e nelle feste di paese. Io in queste occasioni mi dilettavo spesso nella danza o in piccoli numeri circensi con degli animali che avevamo al nostro seguito. Ho sempre avuto un meraviglioso legame con queste creature, una empatia naturale verso di loro e il fatto di viaggiare spesso mi piaceva perchè attraversavamo di continuo le foreste e le pianure boscose e in quei luoghi mi sentivo bene. Mia madre era presa in grande considerazione essendo considerata un po come l’indovina della comunità. Ricordo che spesso riceveva la visita di un uomo, una figura misteriosa e sfuggente ma che avevo la sensazione che mi controllasse in qualche maniera. Lei diceva che era un uomo che possedeva una saggezza che andava al di la della comprensione dei comuni mortali e che ci era amico. Quell’uomo fu il primo druido che vidi nella mia vita e da subito capii che quella era la strada che avrei voluto percorrere.