Prologo

Sono passati più di due anni da quando tornai a casa, fiaccato da avventure che avrebbero terrorizzato a morte qualunque dei ragazzi con i quali difendo i confini del paese. Mi sento vecchio. Ormai mi chiamano semplicemente Dakkar, il guerriero senza nome, visto che da tempo ho lasciato la mia vecchia vita dimenticando il mio vero nome. Mi limito a mandare dei soldi a casa ogni tanto, ma non so ancora per quanto, perchè la mia cerca disperata di informazioni a palazzo sulla vicenda che ha coinvolto Oliver, mi ha portato a decidere inequivocabilmente di partire. Delle persone che si trovavano con lui sul campo di battaglia nel giorno che è caduto, ho scoperto essere sopravvissuti solo in tre. Due di essi sono morti misteriosamente, mentre il terzo ha lasciato la città tempo fa dirigendosi a sud – est. Oggi la scelta tra impazzire qui e mettermi sulle tracce di quest uomo è l’unica scelta che mi rimane. Eh si, perchè in un atto di estremo sconforto, oppure nel prologo di una devastante pazzia, ho osato fare quello che più temevo: recarmi al sepolcro di mio fratello e riesumare la sua salma. Tutti i miei dubbi si dimostrarono fondati: egli non giaceva lì. E’ stato ordito un complotto i cui obiettivi reali io ignoro, al fine di celare una verità evidentemente assai più terribile. Ecco perchè sono deciso a partire. So che Kadmos ha preso servizio presso un Lord nelle province del sud e credo che la mia ascia sarà ben gradita, visto che egli si trova a combattere in prima linea, la dove gli orchi aggrediscono con più forza. Così ben presto potrei avere l’occasione di avere delle tracce più fresche da seguire e fare così quello che devo. Mi dispiace per la mia famiglia e per questi ragazzi che non sanno nulla di me, ma che contano sulla mia lama per vivere un giorno di più.

Tuttavia mio fratello potrebbe addirittura essere ancora vivo e non c’è niente che mi dia più gioia del pensiero che un giorno possa ricondurlo a casa sano e salvo.