Una seconda Oscurità

Fluttuo nel vuoto.
Sono morto? Questo è morire? Un improvviso dolore e poi un torpore pericolosamente vicino al nulla?
I miei ricordi si fanno vaghi… rammento il demone davanti a me e la mia follia di pensare di poterlo trattenere per dare ai miei compagni il tempo di ripiegare o aiutarmi. Già, i miei compagni… ma da quando ho cominciato a chiamarli così? In fondo per me cosa sono? Solo sfortunati condivosori dello stesso ineluttabile destino, uniti a me da una maledizione che ci incatena a stare insieme e a scoprire chi o cosa eravamo prima che l’oblio ci prendesse. Avrei dovuto abbandonarli e fuggire. Forse mi sarei salvato lo stesso: in fondo chi può dire se la loro morte sarebbe stata fatale per me? Nessuno conosce bene come funziona l’oscuro sortilegio che ci tiene serrati l’uno con l’altro, eppure sono rimasto lì, come se essi fossero stati dei commilitoni con cui condividere la vita e la morte sul campo di battaglia!
Stupido.

Quindi ora tieniti il tuo trofeo guerriero: abbraccia la morte che con tanto zelo ti sei guadagnato e prenditela solo con te stesso, perchè nessuno dei tuoi “compagni” ti potrà aiutare adesso.

Mi dispiace solo di non aver potuto risolvere il dilemma che più mi attanaglia il cuore: il messaggio che il mio oscuro passato continua a recapitarmi attraverso i sogni, l’emmide spezzato che sento vicino più di qualunque altra cosa.
Non credo riuscirò a destarmi stavolta nè credo avrò un’altra vita a disposizione per scoprire cosa si cela al di là dei miei sogni.
Fluttuo… aspettando soltanto che qualche dio venga a reclamare la mia anima.