Capitolo 13 – La Fenice

Per quello che ovviamente non era da ritenersi un caso mi sono ricongiunto ai miei vecchi compagni, scoprendo ovviamente che si erano infilati in un ennesimo guaio. Molte cose sono accadute in quest’ultimo periodo e per due volte abbiamo incontrato la morte, da cui siamo scampati per prodigi che appena possiamo spiegarci, con l’unica eccezione del sacerdote che era con noi, Jack Faust, per lui non c’è stato nulla da fare, la sua vita è andata perduta per sempre, tuttavia abbiamo scoperto che in pochi lo rimpiangeranno, pare che quell’uomo fosse empio come pochi altri, e che sia il vero responsabile della nostra disavventura sin dall’inizio.
Abbiamo scoperto di essere un piccolo ingranaggio in una questione molto complessa, la stirpe dei demoni di Acheron, il culto di Kardys, i maghi del cerchio nero, non saprei da dove cominciare per spiegare tutto quello che si è rivelato a noi, tuttavia c’è qualcosa che mi ha riguardato più da vicino. Si tratta del sacrificio di quella donna, Deeva. Quando dentro di me ho accolto la decisione di porre fine alla sua vita per un bene superiore ho sentito una sensazione violenta che di li a poco mi ha risvegliato i ricordi più antichi. Ero pronto a compiere io stesso il sacrificio, ma non ve ne fu bisogno, tuttavia mi sono sentito partecipe a questo, sapendo quanto fosse necessario. Ora ricordo quanto questo fosse alla base del mio culto, da dove provengo, ricordo il mio maestro, ricordo chi sono, e soprattutto cosa scorre nelle mie vene…