Capitolo 23 – Alba

Durante la notte successe qualcosa che avrei avuto difficoltà a credere reale già dall’indomani. Dapprima mi sentii come dentro a un sogno, richiamato dalla mia postazione di guardia, non potevo fare a meno di incedere verso il corpo senza vita di quella creatura, senza potermi spiegare il perchè, sentivo solo che qualcosa mi richiamava.
La mia sorpresa fu nel vedere che non ero più solo, china davanti al corpo del mostruoso drago era una figura esile e misteriosa. La schiena nuda coperta di tatuaggi mistici, simili a quelli che ho visto sul corpo di Chandra e Dreela, una sorta di turbante posto a coprire la sua testa fin sotto gli occhi, era li che mi chiamava, senza dire nulla. Mi ha ringraziato per aver ucciso quella creatura, liberandola, un grande servigio lo chiamò, certo non immaginavo che quell’essere desiderasse in realtà morire. Mi chiedo se la voce sentita il giorno prima non fosse proprio la sua, in quest’atmosfera è difficile ricordare, come è difficile fare domande per quante razionalmente ne avrei avute numerose. Eppure in quel momento sentivo una sensazione di pace che non osavo interrompere. Credo di aver aspettato che si facesse l’alba affianco a quella donna, in silenzio, fino a quando lei non mi indicò di nuovo il drago. Come il sole iniziava ad illuminare quella carcassa un bagliore dorato si levava da esso e per la prima volta penso di aver visto uno spirito. Così diverso dalle visioni che avevo una volta, questo aveva la forma di una creatura nobile e splendente, maestosa, fiera, un drago bellissimo si levava etereo dalla terra verso il cielo, il mio sguardo e il mio animo erano totalmente rapiti… ma ben presto la donna si fece seria, e mi avvertì, non c’era più tempo, dovevo correre a svegliare i miei compagni, il sogno era finito e la nostra vita era in pericolo.