Salimmo senza troppi problemi le passerelle che salivano sui fianchi delle torri. La vista dalla sommità era affascinante ed inquietante allo stesso tempo, era possibile vedere una sorta di vortice posto in mezzo alle due torri, lampi rossi e cupi rompevano l’oscurità in mezzo alla nebbia, non potrei tutt’ora giurarlo, ma credo che quello fosse il famoso Cancello degli Uccisi. Ma non c’era più tempo di guardarsi attorno, lo spirito era li, al centro del piano che costituiva la somma altezza della Torre di Cenere. Mi lanciai su di esso, e mai ricordo di aver espresso una tale violenza nei miei colpi, il mio aspetto mutò che me ne rendessi nemmeno conto, più quella creatura cercava di allontanarmi con il suo potere e con più violenza mi gettavo su di essa, ogni volta che vedevo il suo cuore nero esporsi potevo sentire la sua sofferenza, una parte di me provava un piacere immenso in questo, se non avessi saputo che solo il pugnale sacro lo avrebbe ucciso avrei avuto la tentazione di squarciarlo con i miei stessi artigli. Ma il combattimento diventava sfibrante ogni minuto, un violento colpo magico fu troppo, mi allontanò, sentivo il mio corpo cedere, ma ancora potevo ridurre a brandelli alcuni dei piccoli servitori non morti che stavano con noi sulla sommità, finchè un nuovo urlo straziante mi entrò fino nell’anima, credo di aver ruggito in quel momento mentre perdevo definitivamente i sensi.