Capitolo 9 – Mali

La giornata era iniziata con dei buoni propositi, cercare delle occupazioni per guadagnare qualche soldo, e poi proseguire con la ricerca di qualcuno che potesse aiutarci con la memoria perduta. Ma un certo Malcolm intercettandoci (non per caso) ha cambiato drasticamente i nostri piani. Ci ha riconosciuti, e condotti alla barca parlando praticamente in codice. Scopriamo così che la sua proposta di “andare a pesca” altro non era che un ingaggio da esploratori, voleva condurci su un’isola chiamata Mali, per introdurci in un mausoleo nel quale fare razzia di tesori. E così è stato, o meglio, siamo giunti all’isola e con la forza di tutti abbiamo aperto il grande portale che dava su un’ampia sala buia. Non abbiamo potuto esplorare in modo completo tutto poichè l’aver incrociato la sala contenente un ingente tesoro ci ha decisamente distratto. Delle armi, monete, gioielli, vasellame pregiato e chissà cos’altro era nascosto nel cumulo al centro della stanza, tuttavia quel luogo non ha tardato nel mostrare l’altra faccia della medaglia, e in breve le creature che l’abitavano si sono mostrate a noi attaccandoci. Sembravano simili a cadaveri di uomini annegati da molto tempo, ma a differenza di veri cadaveri questi si agitavano animosamente contro di noi, il resto è confuso, ho sentito alcuni dei miei compagni che urlavano, ma io ero già impegnato a difendermi da questi esseri mostruosi, uno di essi mi ha ferito profondamente il braccio e non so se quello che più mi lascerà il segno sarà il dolore o il senso di disgusto per essere stato toccato da uno di quei cosi. E’ stato poi il sopraggiungere di un altro fenomeno però a indurci alla fuga improvvisa, dal cumulo di tesori ho visto emergere un colosso, una sorta di statua metallica, imponente e minacciosa e anch’essa viva e pronta a liberarsi degli intrusi. Una fuga disperata in mezzo a un numero indefinito di quei morti viventi, una scena che non dimenticherò facilmente. Infine, ironicamente, di tutto quel tesoro non abbiamo che poche cose, delle armi, un paio di monete, e un grosso libro che suscita la curiosità di quel ragazzino senza nome.