In cammino verso Elric (parte XXVI)

Alfine siamo giunti di nuovo a casa uscendo da quest incubo terribile. Esistono poche parole per descrivere l’orrore che abbiamo provato quando ci siamo trovati a varcare il portale che ci ha riportati a casa (grazie alal guida della donna serpente di nome Sistryl): sembrava che tutte le creature malvage dell’universo, aspettassero proprio il momento in cui noi avremmo aperto il varco verso il nostro mondo per approfittarne, distruggerci e invaderlo portando morte e caos ovunque. Perfino Gauhrir voleva servirsi del passaggio per fuggire via dal mondo di mai, ma per fortuna l’aiuto insperato di Rael e le sue tre Lamie glie l’ha impedito. Non chiedetemi perchè l’ha fatto, perchè non lo so. Non chiedetemi di domandarlo ad Elric perchè non lo farò. In realtà sono molto confuso dall’esito finale di questa ultima avventura: so solo che, liberato il potere del dio/demone urlante, mi sono infilato in quel pertugio mistico più in fretta possibile, scomparendo da quella dimensione di perdizione, dolore e violenza. Tutto sembrava capovolto, le leggi stesse del bene e del male sovvertite: per un attimo credevo di impazzire! Tuttavia, non appena siamo fuggiti, ci siamo risvegliati direttamente nel nostro maniero dopo un mese di sonno mistico e, come avviene nei brutti sogni, la realtà sembrava piegarsi nei cofronti di una fantasia perversa e malevola. Il nostro ristoro è durato ben poco però: la guerra volge al peggio per il trono di alabastro e la nostra strada ci conduce inesorabilmente verso sud e il regno del Re Stregone!

Elric il tuo saggio consiglio è arrivato opportuno, ma spero tanto che a causa di quel consiglio, nessuno nel maniero perderà la vita. Tantomeno Eve.

Vicario Theodor