Quando Johanne Dijonn chiamò a raccolta le lame dei suoi cavalieri per seguire la volontà divina, i suoi consiglieri cercarono di fermarla ma ella fu irremovibile. E dopo la decisiva battaglia alle porte di Château d’Anglais nessuno osò più mettere in dubbio la veridicità della fede della zelante baronessa.
Riuniti nella Sala Grande, i cinque Signori di Château d’Anglais cercarono di capire ciò che era accaduto. I servitori riferirono che il giorno successivo all’arrivo dell’ambasciatore di Mormul, i corpi privi di coscenza dei cavalieri erano stati trovati riversi nella sala del consiglio, riuniti intorno alla sfera stregata. Quando Anselmo ne fu informato, diede ordine che i Signori di Château d’Anglais venissero portati nelle proprie stanze, mentre Grindall si occupò di rimuovere e custodire il maligno artefatto. Mormul aveva attaccato il giorno stesso il castello, e i difensori privi della guida dei propri capitani, avevano dovuto cedere il cortile interno. Soltanto l’arrivo provvidenziale della baronessa di Ruhenclair aveva evitato che la rocca cadesse nelle mani dei seguaci del Re Stregone.
Nessuna arte però si rivelò in grado di rianimare nè i cavalieri né il loro fidato bardo, e così per tutto il mese successivo Anselmo, con l’aiuto di Eve, non poté far altro che occuparsi della salute dei suoi pazienti, che inspiegabilmente non sembravano patire i morsi della fame o della sete. Pochi gioni prima del loro improvviso risveglio, un intruso era stato catturato nei pressi del castello: si trattava di Elene, l’abile spia che un tempo li aveva traditi, messa subito ai ferri per ordine della baronessa di Ruhenclair.
Gli avventurieri concordarono che c’era poco altro da aggiungere. Nel mese appena trascorso i propri servitori avevano per lo più prestato attenzione alle notizie della guerra, portate dai profughi in fuga dalle terre meridionali e non seppero aggiungere altro.
Mentre gli avventurieri cercavano di ricostruire almeno in parte ciò che era accaduto, un viaggiatore si presentò al castello, chiedendo di vedere i suoi signori. Con enorme sorpresa di Falstaff si trattava di Artemis, vecchia conoscenza che gli riportò alla mente i giorni in cui era stato costretto a darsi al brigantaggio per sopravvivere. Artemis come molti altri era fuggito dai territori della guerra, e non poteva credere davvero che la sorte gli avesse fatto incontrare proprio Falstaff, il cui passato era evidentemente poco noto ai suoi pari.
Narth e Telehma si recarono nelle stanze occupate da Johanne Dijonn dopo la cena, ma la zelante baronessa non aveva messaggi del Trono di Alabastro. Aveva risposto ad un richiamo divino, e non seppe consigliare il da farsi alla Compagnia. Un mese prima, al termine della furiosa battaglia, le schiere del Re Stregone erano state costrette a ripiegare verso Est, ed ella si era convinta che si sarebbero unite all’esercito principale, che muoveva incontro alle armate di Cheemon; tuttavia, la stessa intuizione che l’aveva fatta giungere in tempo a Château d’Anglais le imponeva di attardarsi ancora nel maniero, ormai occupato dal suo esercito personale.
Dopo aver condotto Artemis negli alloggi degli ospiti, Falstaff si precipitò per sincerarsi della salute di Elene, che aveva quasi del tutto esaurito le poche forze rimastele per raggiungere Château d’Anglais. Anche Adam aveva avuto la stessa idea, ma la nuova rivalità tra l’affascinante bardo e il ranger la cui faccia sembrava essere stata investita da un calesse in piena corsa venne per il momento rinviata: Elene rivelò infatti a Falstaff il motivo del suo ultimo viaggio, e lo mise al corrente dell’ubicazione delle lame sacre di Delivrer, adesso custodite nel Tempio di Libra di Gundobad, la capitale del risorto Regno di Gulnor.
Poco più tardi gli avventurieri si riunirono nuovamente, poiché le conversazioni erano lungi dall’essere terminate quel giorno. Dopo innumerevoli scambi di idee e proposte, la Compagnia decise il da farsi: Crovont e Telehma si sarebbero recati ad Aghijon, dove avrebbero riferito il successo della propria missione e avvertito il proprio ordine di quanto avevano scoperto. Adua avrebbe atteso fiduciosamente un messaggio dal proprio ordine druidico, mentre Narth avrebbe rinforzato le difese del castello. Tutti concordarono che al ritorno di Crovont e Telehma, il gruppo sarebbe partito alla volta delle terre d’Estalia, indicate da Adam come il possibile luogo ove trovare informazioni su Travincàl.
Eppure, come spesso accade nelle ballate degli eroi, niente di quanto la Compagnia si attendeva andò come previsto.