Xavier Forcas

Nel 1260 Xavier Forcas indossò, forse con riluttanza, i sacri paramenti. I maligni raccontano ancora che il suo gesto fu dettato dalla tentazione, poiché in questo modo avrebbe potuto varcare i cancelli del sacro monastero di Marien, ove si era rifugiata la giovane che egli bramava e che lo aveva respinto con tutti gli espedienti di cui disponeva; ma al di là delle ingegnose trovate delle storie da taverna, la verità ha toni più prosaici, ed Xavier, scacciato dal fratellastro che aveva ereditato il titolo e il rango del suo casato, aveva avuto ben poche scelte innanzi a sé. Nessuno ricorda se la lingua di Xavier fosse già allora intrisa di veleno o se egli fosse già gonfio di rancore verso il mondo; quel che è certo è che gli anni trasformarono impietosamente la sua frustrazione in una delle armi più letali del Cardinale Lutger.

Nel 1273 Xavier si trasferì nel regno di Ursathra, ma fu soltanto durante gli anni successivi alla guerra che mostrò i propri talenti. Sebbene facesse un uso distorto del brillante intuito che possedeva, Xavier riuscì ad ampliare i possedimenti del cardinale e a volgere ogni affare a vantaggio dell’ecclesiarchia, senza farsi scrupolo di terrorizzare con i suoi sermoni la povera gente del volgo, ansiosa di versare qualsiasi tributo chiedesse pur di non suscitare le ire del Creatore.

Untuoso e servile con i potenti, arrogante e spietato con i deboli, Xavier si dimostrò all’altezza di ogni compito che gli veniva affidato, e nel 1284 venne ordinato vicario. Come sempre aveva fatto nella sua vita, Xavier utilizzò i suoi nuovi abiti sacri per ottenere subdolamente o direttamente ciò che voleva: le porte dei nobili nati gli erano adesso aperte e in qualità di ambasciatore del cardinale egli non si fece scrupolo nel frugare ogni luogo e interrogare o torturare impunemente chiunque non fosse in grado di nuocergli al fine di scoprire quei segreti che gli avrebbero consentito di stringere in una morsa crudele i nobili del regno e piegarli alla volontà dell’ecclesiarchia o ai suoi desideri personali.

Quando Rorik Vaughen trovò la morte, Xavier venne inviato alla corte di Draskìr, e fu opinione comune dei ruffiani che la sua presenza al palazzo reale fosse il segno dell’indecisione del cardinale Lutger, che presto avrebbe dovuto esprimere il suo sostegno a favore di uno dei tre principi di Ursathra. In quell’epoca che Mourne il Nero aveva segnato come propria, la tagliente lingua del vicario avrebbe forse influenzato lo stesso destino dei discendenti della stirpe di Vaughen.