Ishmaela

Tra le strette vie di Enkara è risaputo che i genitori di Ishmaela fossero corsari, e qualcuno sostiene che la piccola nacque proprio a bordo della Divoratrice, l’agile e temuta goletta che colpiva con spietata sicurezza lungo le rotte commerciali che fiancheggiavano lo Stretto della Morte. Ishmaela ricorda ancora nella sua infanzia le lunghe traversate a bordo della Divoratrice, e sebbene non avesse mai visto i corsari in azione con i propri occhi, conosceva fin troppo bene il mestiere dei pirati dai racconti dell’amico Thor, il quale abbondava di dettagli anche troppo esagerati nelle afose sere d’estate.

Un giorno però, la fortuna voltò le spalle alla Divoratrice; un ricco mercantile con le insegne imperiali, il Redentore, aveva scelto di fuggire anziché consegnarsi ai corsari, e sebbene la sua velocità non bastasse per guadagnargli la salvezza, era sufficiente per rendere l’inseguimento lungo ed estenuante. Il capitano imperiale, Friederick Zauker, era stato consacrato come cavaliere e sulla sua nave aveva arruolato solo i marinai più devoti del culto; questo spiega perché laddove le imbarcazioni mercantili erano costrette a fermarsi ed arrendersi, il Redentore continuò il suo percorso verso lo Stretto della Morte.

Quando i corsari stavano per abbordare la nave, capirono di essere troppo vicini al mostruoso gorgo e tentarono di invertire la rotta: ma dal Redentore i marinai scagliarono gomene e funi, e abbordarono la nave pirata, costringendo i corsari a difendersi. Si racconta che le due imbarcazioni avvinghiate vennero inghiottite dal gorgo mentre la battaglia infuriava sulla tolda di entrambi i vascelli. La storia lascia ben poco spazio al ricordo degli indegni pirati la cui cupidigia li aveva condotti alla morte, ma per Ishmaela quel momento segnò l’inizio di un tragico destino.

Le poche cose che le avevano lasciato i suoi amici corsari vennero presto confiscate dagli usurai, e ancora molto giovane venne venduta al postribolo di Enkara per pagare un debito da gioco del padre. Tuttavia il temperamento deciso di Ishmaela aveva irritato molti clienti e la maîtresse decise di punire la giovane abbandonandola per un giorno sull’isola di Mali, sicura che sarebbe stata vinta dal terrore. Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, Ishmaela fece ritorno ad Enkara da sola la stessa notte, dando ai pescatori che la videro tornare ampio spunto per discutere sull’imbarcazione che aveva utilizzato per la sua fortunosa traversata.

I fatti che seguirono furono poco chiari, e i più arguti sostengono che la giovane avesse trovato uno dei leggendari tesori dell’Isola di Mali, argomento di gran lunga abusato nelle chiacchiere da taverna di Enkara. Sta di fatto che il giorno stesso Thor la riscattò dal postribolo e acquistò la locanda del Randagio Ubriaco.

Sebbene molti uomini abbiano guadagnato la sua amicizia da allora, soltanto uno di essi è riuscito a conquistare Ishmaela, e la sua relazione con il capitano Laranga non è passata inosservata. I maligni sussurrano che il capitano sia stato indotto dai generali di Strom per prestarsi a questo compito con l’obiettivo di scoprire l’ubicazione del rifugio di Nadine, ma sin’ora questa ipotetica ricerca non ha dato alcun risultato sperato dagli uomini del teschio rosso.