Didier è probabilmente uno dei più giovani Baroni della Corte, avendo ereditato poco meno che dodicenne i possedimenti dal padre, ucciso durante la guerra dei trent’anni a fianco del Re Stregone. Nonostante le proteste da parte dei suoi battaglieri cugini, Didier mostrò subito una grande lungimiranza e decise di fare atto di vassallaggio presso il Marchese di Lefevre, ponendo così fine alla guerra nei territori dei Quinsonn.
A dispetto della giovane età, l’indole riflessiva di Didier lo ha spinto sempre ad ampliare le proprie conoscenze sui testi e le cronache storiche dell’epoca, divenendo un profondo conoscitore degli eventi del secolo passato.
Questo suo interesse lo ha portato a frequentare poco più che ventenne il tetro dominio di Gelion Vark, che aveva combattuto al fianco della casata di Quinsonn durante la guerra. L’erudito sacerdote di Morr, dapprima scettico, rimase sorpreso nel constatare la precoce intelligenza di Didier, e gli concesse di visitare le spettrali catacombe dei suoi domini, ove si celavano, protette da un labirinto di cuniculi e gallerie, le più preziose opere storiche vergate durante la guerra dai cantori della Corte di Gunderbork XVI.
Qualche anno più tardi, il Marchese Stephàn Lefevre, notando l’acume del giovane, gli offrì la possibilità di trasferirsi alla sua corte. Nel timore di scontentare il suo signore, Didier accettò l’invito, e le sue visite alla baronia di Gelion Vark si fecero più rade.
Didier non mancò mai di occuparsi di molti aspetti mondani dei suoi domini, assicurandosi che le sue leggi favorissero i commerci ed abolendo alcuni scomodi balzelli che avrebbero impoverito i mercanti della sua regione a scapito della ricchezza della sua provincia, e per questa ragione è guardato con ammirazione dalla classe mercantile del Regno di Cheemon.