Secondogenito del nobile casato dei Dernier, Émile, il cui padre aveva già predisposto un futuro nella gerarchia della Croce Nera, venne affidato sin dai primi anni di vita all’inflessibile guida del celebre Inquisitore Toussaint.
Dimostrando sin dall’adolescenza un notevole acume e una mente duttile e tesa all’apprendimento, Émile non poteva fermarsi allo studio dei dogmi della Croce Nera: a causa della sua insaziabile sete di conoscenza, il giovane si trovò in molte occasioni a speculare su tematiche di fede, scienza e storia violando i confini delle nozioni superficiali, dimostrando non solo un’eccezionale memoria ma anche un talento innato per l’oratoria.
Nonostante Toussaint fosse perfettamente in grado di incanalare le qualità di Émile entro i limiti convenienti ad un seguace della Croce nera, il destino del secondogenito dei Dernier sarebbe stato molto diverso da quello predisposto dal severo Inquisitore. Infatti, quando pochi anni più tardi il fratello di Émile venne ucciso durante i disordini che precedettero l’incoronazione dell’Imperatore Vulfolaic II, il padre sottrasse immediatamente il suo secondogenito al Clero, nominandolo suo erede.
Libero dalle imposizioni dell’Inquisitore, ma avendo appreso a detestare l’ozio più di ogni altra cosa, Émile Dernier cominciò ad interessarsi attivamente agli eventi che si svolgevano oltre i noiosi salotti della Corte di Aghijon, appassionandosi contemporaneamente allo studio della storia di Cheemon.
Sono in molti a ricordare che fu proprio Émile Dernier a profetizzare lo scoppio della guerra che spezzò il regno per trenta lunghi anni, e a coloro che malignamente lo accusavano di aver usato la magia per predirre il futuro, era solito rispondere che la storia contiene già in sè il suo naturale svolgimento, come una sfera che dalla cima di una collina, discende verso il basso seguendo la propria ideale traiettoria.
Quando il regno fu unificato, Édoard III della stirpe di Vultur insignì il nobile erudito della carica di Signore della Legge, un compito che alcuni anni più tardi avrebbe messo alla prova in modo inaspettato i talenti di Émile Dernier.