Nessuno conosce nel dettaglio quali eventi portarono la sinistra casata dei Vark a dominare sulle lontane terre occidentali del Regno di Gulnor, quel che è certo è questa stirpe ha da sempre mostrato la sua indiscussa fedeltà a Morr, il Signore delle Aule dei Morti. Si vocifera che gli stessi appartenenti alla casata siano stati da sempre ministri di questo tetro culto, e che i pochi monasteri della Croce Nera che furono costruiti entro le loro terre, subirono sempre misteriosi incidenti prima di essere abbandonati.
Gelion, il longevo barone dei domini del casato dei Vark, ha apertamente abbracciato la fede in Morr, e combattuto con tutte le proprie forze contro i Templari della Croce Nera durante la guerra, schierando i suoi tetri eserciti al fianco del Re Stregone.
Sfuggito miracolosamente alla morte durante la battaglia delle Due Corone, Gelion fu costretto a sottomettersi al Marchese Lefevre, il quale, comprendendo che la fede di Gelion non poteva essere spezzata facilmente, riuscì ad ottenere che il Barone sconfitto abbandonasse pubblicamente il culto di Morr dopo aver posto la spada sul capo della sua neonata figlia, Efleda. I Templari al seguito del Marchese esultarono quel giorno, senza immaginare che tale vittoria avrebbe estorto un sanguinoso tributo al casato di Lefevre negli anni a venire.
Con il passare degli anni il Barone ha contratto una misteriosa malattia, che ha sfigurato la parte sinistra del suo viso, rendendolo probabilmente cieco da un occhio. La vecchiaia non sembra però aver smorzato l’indomito carattere di Gelion, il quale in molte occasione è stato accusato di non misurare le proprie parole, o di non considerare con adeguato rispetto i suoi interlocutori.
Sono in molti a ritenere che se la provincia di Vark non fosse così distante e così poco estesa, l’atteggiamento di Gelion non verrebbe tollerato, e la sua insolenza punita dalla giustizia del Re.