Roynor

Una infanzia difficile ha forgiato il burbero carattere di Roynor. La povertà lo costrinse ad affrontare le avversità contando esclusivamente sulla forza delle proprie braccia, sopportando continuamente i morsi della fame. La necessità di procurarsi denaro lo spinse a cercare avventura sempre più lontano da casa, finché giunto nella fredda terra di Reykir ebbe l’opportunità di aggregarsi ai mercenari stanziati nel Vaksdal a nord del regno.

Roynor era giunto alla fortezza nel 1296 con l’intenzione di ripartire dopo un anno, tuttavia il freddo clima e la rigorosa vita da soldato imposta dalla permanenza nell’avamposto lo convinsero che forse aveva già trovato il suo ambiente ideale. Al riparo dalle convenzioni del mondo civilizzato che lo avevano emarginato da sempre a causa del suo carattere burbero e arrogante, tra i confini della fortezza egli riuscì ad esprimere tutto il suo valore e coraggio. Nel 1298, nel tentativo di salvare la vita di una donna caduta in una trappola, Roynor perse gran parte del suo gruppo in un’atroce imboscata. La cicatrice che reca in volto è la testimonianza di quel terribile ricordo, che ancora oggi amplifica il suo disprezzo per le donne e acuisce la sua indole barbarica.

Nonostante il suo carattere difficile Roynor gode di molta stima tra gli ufficiali di Vaksdal, la sua abilità e il suo onore in battaglia non sono mai messe in discussione. Nonostante le ripetute risse in taverna che il suo atteggiamento gli procura regolarmente, il suo gruppo si è sempre dimostrato affidabile ed efficace, in grado di portare a termine i compiti più difficili, tanto da essere convocato spesso nelle missioni più importanti e rischiose. I numerosi successi sono valsi altrettanti riconoscimenti da parte dello stesso Einrich.

Il rispetto dovuto a Roynor e ai suoi soldati tra le fredde nevi del nord è pari solamente al disprezzo che provano le donne che hanno la sventura di imbattersi in essi. Per questo la vita di Roynor si alterna spesso tra le fredde mura del carcere della rocca a riprendersi da una sbronza e le terre del gelo a nord della fortezza, dove il feroce guerriero si trasforma in una spietata macchina da guerra.

Questo robusto mercenario non ha mai rimpianto la sua decisione di restare nel Vaksdal, e d’altronde, è evidente che nulla sembra riuscire a distogliere la sua attenzione da quelle che ormai considera la propria casa: le terre del gelo.