Nata da una ricca famiglia di mercanti originari del’est, la giovane e ribelle Shizuka ha abbandonato le sue radici e le comodità del suo rango per ricercare la gloria dell’antica arte della guerra, tramandata dai suoi avi. Shizuka giunse nella fortezza di Vaksdal come semplice mercenaria, ma non trascorse molto tempo prima che trovasse tra le fredde terre del nord l’ambiente ideale nel quale vivere, destreggiandosi tra mostruose creature e armigeri tutt’altro che socievoli. Negli anni che seguirono ella divenne sempre più abile nell’uso della spada, l’arma che più prediligeva.
I suoi tratti particolari, occhi a mandorla e naso schiacciato, ne hanno fatto preda ambita dei mercenari che hanno prestato servizio nella fortezza di Vaksdal, ma la sua indole guerriera le ha sempre impedito di avere legami sentimentali con altri uomini, essendo conscia del fatto che un giorno sulla su astrada sarebbe apparso l’uomo giusto.
La sua tenacia in combattimento ebbe certamente un ruolo importante nell’ingraziarla agli occhi dell’austero comandante Einrich, che la stimava oltremodo per la sua devozione verso i compagni d’arme, anche ove si trattasse di soldati che l’avevano apertamente provocata. Per questa ragione, Shizuka è stata insignita del compito di guidare nuove reclute giunte a rinforzare il piccolo esercito a nord del Reykir. Chi, meglio di lei d’altronde avrebbe potuto formare degli uomini che avrebbero dovuto imparare a vivere tra i temibili ghiacci della fortezza?
In quel mondo impervio c’era bisogno del cuore puro di una donna, rinchiuso nella dura scorza di un intrepido soldato.