Johanne Dijonn

Nelle intenzioni del padre, Johanne, unica erete della nobile dinastia dei Dijonn, avrebbe dovuto prendere in moglie un nobile rampollo del casato dei d’Amberville, ma la morte prematura dei suoi genitori offrì alla giovane un’inattesa opportunità per sfuggire al destino che l’attendeva. Grazie alla protezione del suo cugino più stretto, Johanne divenne baronessa delle proprie terre, e sposò il credo della Croce Nera più per interesse che per vocazione. Ma all’età di diciassette anni ebbe la sua prima visione profetica, e da allora Johanne  si è convinta di essere stata scelta da forze ultraterrene per adempiere ad un compito sacro. Persino l’influenza dell’amato cugino non bastò a convincere Johanne a scegliere un futuro più semplice, e suscitando un certo imbarazzo da parte della nobiltà di corte, la donna si dedicò anima e corpo all’addestramento nelle armi, vestendo regolarmente la corazza di maglia e brandendo con sempre maggiore abilità la spada lunga. Nemmeno quando le cicatrici degli allenamenti le deturparono il viso e le mani, Johanne abbandonò i suoi intenti, e quando il capo del Re Stregone fu cinto con la Corona di Engul, la baronessa era pronta alla guerra.

Intorno al suo stendardo si raccolsero orde di cenciosi fanatici, le stesse che avrebbero seguito i suoi cavalieri durante la battaglia alle porte di Château d’Anglais, nella quale Johanne sottrasse la vittoria allo stesso Mormul, costringendo l’avanguardia dell’esercito nemico a ripiegare verso le lente colonne dell’armata del Re Stregone. Durante lo scontro, Johanne riportò una ferita alla gamba che la costrinse a soffermarsi nel castello, assumendo involontariamente il ruolo di protettrice delle genti di Anglosoir.

Si racconta, che la sua sola presenza destò i Signori di Château d’Anglais dalla tenebre dell’incantesimo di Mormul, e le cronache riportano alle sue gesta la strenua resistenza dei soldati del maniero, che avrebbe sostenuto la furia dell’esercito del Re Stregone nelle settimane successive. Tuttavia, i più attenti tra i dotti riferiscono che altri nomi andrebbero affiancati a quello di Johanne Dijonn in quel frangente, e che i Signori di Château d’Anglais avevano affidato in mani sapienti la difesa della fortezza che il Re aveva ordinato loro di custodire.