Jean Ankaster

Primogenito del casato di Ankaster, Jean ha trascorso la maggior parte della sua vita nella ricca città di Valsoun, tra gli agi e gli eccessi della corte di Ankaster, apparentemente privo di qualsiasi preoccupazione per gli interessi degli estesi domini del suo casato. Facendo propri gli usi e i costumi di terre lontane, Jean ha sempre prediletto abiti ampi e ingombranti, tuniche ornate i cui colori mettessero in risalto i suoi capelli biondi.

Quando Jean compì la maggiore età, molti nella corte temevano che l’austero Edward Ankaster avrebbe messo fine ai balli e alle frivolezze dei ruffiani, ed alcuni giunsero ad ipotizzare che il temuto cavaliere nero sarebbe apparso alla testa dei suoi armigeri, discendendo direttamente dal lontano maniero dei suoi avi che aveva eletto come sua esclusiva dimora. Tuttavia, i timori della corte si rivelarono infondati, e Jean continuò in apparente serenità a riunire i ruffiani nelle ampie sale del palazzo degli Ankaster. Fu proprio in questo periodo che il frivolo nobile venne colto dal desiderio di viaggiare, e negli anni successivi fece visita alle corti di tutti i nobili di Istmaar; i paggi che lo accompagnavano sussurravano divertiti che la gioia del loro signore non consisteva nel vedere le terre sui quali si estendeva il dominio degli Ankaster, ma soltanto nell’indispettire il più possibile i suoi ospiti, che preferivano assecondare gli insoliti i capricci di Jean pur di non destare la sgradevole attenzione del cavaliere nero.

Jean ha da sempre mostrato un certo interesse per le arti e la letteratura, e nella sua corte ha dato ampio spazio a menestrelli, poeti e bardi di ogni sorta, sebbene siano stati pochi quelli che non abbiano ricevuto da lui soltanto critiche spietate e apprezzamenti poco piacevoli sulle loro doti.

Nel 1279, in maniera inattesa, Jean si recò presso i ruderi di Kaltegar, ove gli eserciti provenienti dai più influenti casati di Istmaar si erano riuniti per arrestare un’orda di creature delle tenebre e non furono in pochi a ritenere che la presenza di Jean fosse stata ordinata da Edward Ankaster per recare implicita offesa ai nobili nati che si preparavano a difendere l’avamposto di Kaltegar.