Primo tra i Signori delle Tenebre, Sharn è sovente chiamato Tessitenebra, perché il suo spirito corrotto trae vigore dal timore e dalle paure degli uomini, allo stesso modo degli abitanti del Regno dell’Incubo. A differenza dei Demoni, il corpo di Sharn è ancorato al Vecchio Mondo dalla volontà di Sherargethru, conferendo ai suoi smisurati poteri il veicolo per annientare la vita mortale.
Durante l’ascesa della Terza Oscurità, Sharn venne identificato come il primo generale delle orde nere, e nel 1250 fu alla testa dei Signori delle Tenebre nella spietata conquista delle terre meridionali, schiacciando sotto gli stivali chiodati dei suoi eserciti l’intero Regno dello Shaddastan. Nessun re o condottiero, per quanto coraggioso o valente, riuscì ad arrestare l’avanzata del Tessitenbra; disperazione e paura dilagarono, accompagnate dal nome del crudele Signore delle Tenebre.
A Sharn si attribuisce erroneamente il blasfemo accordo tra l’empia Oscurità e la stirpe dei Draghi, per quanto sia noto tra i dotti che questo sodalizio risale lontano nel tempo, quando la Prima Oscurità li corruppe, e grazie ad essi annientò i Regni degli Elfi, spezzandone la forza per sempre.
Mentre Sharn si preparava ad annegare nel sangue i difensori di Meridian, Sherargethru venne sconfitto alla Gola del Terrore, in circostanze che pochi sarebbero stati in grado di testimoniare e che nessuno storico riporta con esattezza nelle sue cronache. Quel che è certo è che il principe Elegh morì in quella circostanza, ma la sua vita non venne sacrificata invano, perché anche Sherargethru venne abbattuto. Nel momento in cui la Terza Oscurità venne sconfittà, il potere del Tessitenebra venne meno.
Molti pensarono che il male arcano che alimentava la sua essenza fosse stato distrutto, e che fosse stato trascinato nell’oblio; tuttavia la storia ci insegna che ben altra era la verità, e che ai nostri discendenti avremmo consegnato l’infelice eredità di porre fine, per sempre, alla tirannia del Tessitenebra o di soccombere sotto i suoi letali artigli.