Ashira naque tra le sabbie, in una delle tante tribù nomadi Zyrkaniane che si spostano costantemente ai margini dell’alto deserto, seguendone le tempeste da generazioni. Unica superstite della sua famiglia, Ashira venne istruita all’arte del combattimento con la scimitarra, in modo che potesse tramandarla al suo primogenito, ma non per questo venne esentata dai compiti consueti delle donne della tribù, che ricercavano acqua e frutti nelle vaste steppe del deserto mentre gli uomini cacciavano. All’età di quattordici anni Ashira era già una tra le migliori cercatrici d’acqua della sua gente, e in più di un’occasione scongiurò l’incubo della sete per la sua intera tribù.
Tuttavia, pochi giorni prima delle sue nozze, la tribù venne aggredita dai cacciatori di schiavi di Sakumbe. Ashira si battè al fianco degli uomini, ma sebbene avesse ucciso già due cacciatori di schiavi, il fato le era avverso e fu costretta a misurarsi con lo stesso Sakumbe, la cui esperienza e abilità superava di gran lunga le capacità della giovane Zyrkaniana.
Ridotta in catene con la maggior parte della sua gente, Ashira venne venduta al mercato degli schiavi poche settimane dopo, mentre buona parte della sua tribù veniva imbarcata sulla Barracuda, per essere venduta sull’isola di Idra. Tutto quello che le fu detto è che adesso serviva un uomo chiamato Tholkad Beld, e che per lui avrebbe dovuto fare qualsiasi cosa le venisse richiesta. Ma il temperamento battagliero di Ashira mal si addiceva ad una corte di ruffiani, quindi dopo pochi giorni essa venne inclusa tra gli schiavi della miniera del distretto di Kherd.
In quell’occasione ebbe modo di conoscere Kiasha, che aveva subito un destino simile, insieme al gigantesco Thaknuma. Fu lei a rivelare il nome del loro aguzzino e i tre giurarono che se si fosse presentata una buona occasione si sarebbero vendicati di Tholkad Beld. Alcuni anni più tardi, essi vennero coinvolti nel disastroso evento che avrebbe mutato per sempre il destino di innumerevoli prigionieri, incluso il nano Thormul da sempre a capo del distretto minerario.
Probabilmente senza l’intervento di Thagroth, Ashira sarebbe morta nelle profondità di quel luogo maledetto. Il mercenario l’aiutò a fuggire insieme ai suoi nuovi compagni, ma essi furono costretti ad inoltrarsi nel deserto per sfuggire ai loro catturatori. Qui Ashira ebbe modo di sdebitarsi, garantendo la sopravvivenza del piccolo gruppo che la seguiva tra i deserti sino al momento della loro vendetta.