Laris ricevette il titolo di “Sir” alla nascita, in quanto primogenito del capostipite del casato di Kilwynn, al secolo uno dei più importanti borgomastri della città di Tezee. All’età di quattro anni era già in grado di distinguere le valute tra loro e ordinarle per valore, mentre ad otto si racconta che aiutasse il padre a compilare i voluminosi libri contabili che registravano il rendimento dei commerci della florente casata dei Kilwynn.
Il ragazzino meticoloso e attento crebbe, sino a superare il padre nel talento dei commerci, e nell’abilità degli scambi. A Tezee si dice ancora “sei scaltro come Laris!” per indicare un individuo particolarmente abile nel vendere o acquistare le proprie mercanzie. Mentre gli anni passavano, Laris prese in moglie un’anziana vedova, dalla quale ereditò non soltanto terre e ricchezze che ingigantirono la sua già cospicua fortuna, ma soprattutto il titolo di Lord.
La buona sorte però, come tutti sanno, non sosta mai troppo a lungo nello stesso luogo, o al fianco della stessa persona: nonostante tutte le precauzioni, un brutto giorno Laris fu vittima di una colossale truffa. Anche se il danno economico era stato modesto se paragonato alle ingenti risorse dei Kilwynn, l’orgoglio di Laris fu per sempre colpito da quell’evento, del quale si parla ancora tra le strade di Tezee. Alcuni sostengono che pur di non affrontare il suo vegliardo padre e il vilipendio degli altri borgomastri, Laris preferì lasciare i suoi possedimenti, e si incamminò verso il Regno di Gulnor, oltre il passo Akbar.
La sua fama viaggiò più velocemente di lui, e raggiunta la fortezza della Chiave del Drago , Allister McCumhail richiese il suo consiglio come attendente. La sua abilità e il suo acume, gli valsero ben presto la nomina di Sovrintendente, carica che egli ricoprì per lunghi anni.
Dopo l’incidente alla Chiave del Drago, Laris ritornò ad Eireann, dove servì per qualche tempo alla Corte Splendente. La sua abilità nel moltiplicare il denaro gli rese possibile ascendere tra i Cortigiani sino a guadagnare il titolo di Maestro del Conio, ma attirò su di lui l’invidia e l’ostilità dei suoi pari, e si racconta che proprio per questa ragione venne infine esiliato alla Fortezza Bianca, per mettere i suoi talenti al servizio di Angus McBride. Lingue malevoli sostengono però che fu soltanto la sua insolenza e il suo pessimo carattere a fargli guadagnare quell’incarico così lontano dalla Corte Splendente.