Il vero nome di Mastro Troll è stato dimenticato dai più, e c’è chi maliziosamente insinua che lo stesso artigiano abbia dimenticato le sue origini. Eppure, nonostante non siano mai state composte ballate o canzoni su Mastro Troll, il suo soprannome è ben conosciuto dalle Gilde degli Artigiani, così come il suo emblema a lettere sovrapposte, inciso soltanto sulle migliori armi mai forgiate nelle Terre di Confine.
Intorno al 1270, Mastro Troll giunse a Northgar una sera d’estate, al seguito di una delle tante spedizioni mercantili che transitavano il Valico delle Gargolle quando i ghiacci dell’Alto Valico si scioglievano abbastanza da rivelare l’antica Via dei Costruttori. Nonostante non fosse più giovane, la sua maestria nel forgiare i metalli era pari alla fama che lo accompagnava, e quando la notizia del suo arrivo si diffuse, il Castellano in persona ordinò che fosse approntata per lui una bottega d’armi, e che il suo nome fosse iscritto nel Registro del Soldo del Maestro del Conio.
Alcuni hanno attribuito a questo evento la ragione dell’inimicizia che si manifestò subito tra il Sovrintendente della Rocca e il rinomato artigiano, ma i più saggi sostengono che il loro rancore reciproco avesse radici più profonde, e che essi si fossero già incontrati in passato. C’è chi dice invece che i due avessero semplicemente un carattere troppo diverso per andare d’accordo, e che i raffinati modi della Corte Splendente non potevano attirare la simpatia di un uomo vissuto da sempre tra l’incudine e la forgia.
Qualunque fosse la ragione, Mastro Troll e il Sovrintendente Laris si rivolgevano raramente la parola, e le poche battute che si scambiavano erano sempre piccanti e poco gentili.