Jorge Maria Ibañez Unamuno trascorse la sua giovinezza nei poveri quartieri di Toledo, e sin da ragazzo il suo cuore rimase avvinto dal bagliore delle affilate lame di questa caotica città Estalita. Ma per quanto i suoi sogni lo portassero distante, egli stesso non avrebbe mai immaginato quanto lontano lo avrebbe condotto il suo destino.
Certamente cruciale nella sua vita fu l’incontro con Alcor Crownar, rampollo dei Signori di Luth Golein, durante quegli anni in cui il nobile si era lasciato alle spalle le comodità del suo rango e aveva deciso di viaggiare lungo le polverose strade del mondo per soddisfare il suo desiderio di avventura.
Abituato alla vita del volgo, Jorge non legò inizialmente con il nobile ed i suoi fumosi ideali, ma fu immediatamente attratto dal bizzarro seguito che lo accompagnava, che sembrava esser composto da una masnada di avventurieri raccattati ai quattro angoli del Vecchio Mondo e forse oltre, un gruppo nel quale Jorge sentiva avrebbe trovato il suo posto. E fu così che per più di due anni Jorge condivise viaggi ed avventure con i suoi nuovi compagni, mutandosi da un semplice vagabondo Estalita ad uno dei più abili e scaltri Maestri delle Ombre del Vecchio Mondo.
Quando infine Alcor fece ritorno a Luth Golein, Jorge lo seguì e decise di stabilirsi nella decadente città, aiutando e raccogliendo intorno a sè giovani mendicanti. Ma quello che Alcor aveva scambiato per un impeto di generosità altro non era che il primo passo di un astuto piano ordito da Jorge, che nell’arco di alcuni anni impose la supremazia della sua gilda di ladri, la Dagil, su gran parte della città, dopo un durissimo confronto con la potente gilda del Loto Nero.
Assicurata la sua morsa su Luth Golein, Jorge si premurò che le orecchie del figlio del barone sentissero soltanto la metà dei suoi affari: e così, per quanto Alcor non approvasse del tutto l’operato dell’amico, dovette ammettere a sè stesso che la presenza della Dagil era tutto sommato un bene se paragonata agli spietati emissari del Loto Nero, e non agì mai apertamente contro Jorge nè la sua gilda di ladri.