Soltanto le antiche canzoni degli elfi rievocano l’autentica crudeltà di Lyanna, la terribile sposa di uno dei cinque Nosferatu che imposero il loro regno del terrore più di un migliaio di anni fa. Bellissima e terribile era la compagna di uno dei cinque figli di Caino, scelta per adornare il braccio di uno tra i più potenti Signori dell’aristocrazia della notte.
Nonostante sia comune ritenere che Lyanna fosse stata iniziata alla non-vita dal mostruoso vampiro, i dotti sacerdoti di Edra ammoniscono coloro che si lasciano tentare dalle conclusioni più semplici: perchè sebbene in molti concordino che il suo spirito abbia perdurato oltre la morte, Vorlock stesso, stanco della sete di sangue che la compagna non riusciva a dominare, preferì ucciderla più che concederle l’immortalità, trafiggendola con la lama della sua spada.
Come spesso accade delle storie antiche, delle quali pochi particolari si conoscono, una ricca serie di racconti più o meno inventati si intrecciarono con il passare degli anni sulla morte di Lyanna, talvolta presentata come ingenua vittima di un terribile carnefice non morto, altre volte come un mostro sanguinario che ispirò pietà persino nel cuore di un Signore della Notte.
I secoli trascorsero, ed i non morti svanirono persino dai ricordi, sebbene fossero celati appena negli austeri sepolcri nascosti nei luoghi più segreti del suolo del mondo. Quando Mograine ruppe il sigillo della Torre Ottagonale di Vorlock, l’intera Coorte Immortale si destò, e con essa l’inquieto spirito di Lyanna.
Coloro che si ispirarono ai frammenti di antica storia per tessere le loro composizioni, non avrebbero mai immaginato che un giorno la donna di cui rievocavano la memoria sarebbe stata ancora in grado di mutare il destino dei viventi; quando la natura di Lyanna venne infine rivelata, pochi tra i bardi avrebbero osato scriverne l’amara, autentica canzone.