A quel che si racconta Gropius venne abbandonato in fasce sull’uscio della grande Notre-Dame di Aghijon, e in quel luogo sacro trascorse i suoi primi venticinque anni, al fianco degli austeri sacerdoti della Croce Nera.
Estremamente timido e affetto da balbuzie, Gropius non ebbe mai la possibilità di dimostrare le sue qualità per gran parte della propria vita, che trascorse invece circondato dai tomi di teologia, diventati i suoi migliori amici sin da quando aveva appreso come decifrare i simboli della scrittura antica.
Quando si rese necessario, Gropius venne inviato a Tresroutiers per ricoprire il ruolo di sagrestano, ed era opinione comune che di questo giovane si sarebbero perse presto le tracce. La storia però dimostrò il contrario, per quanto nessuno possa dire esattamente cosa trasformò il timido e balbuziente Gropius in ciò che sarebbe diventato.
Durante gli anni nei quali la peste rossa si abbattè sul regno, Tresroutiers cadde preda dei disordini dovuti alla scarsità del cibo. Inaspettatamente, nel momento in cui tutto sembrava perduto, fu proprio Gropius che riuscì a fermare la rivolta, convincendo con possenti parole le masse inferocite a deporre le armi davanti ai soldati del Re.
Entro la fine del 1256 la fama delle sue azioni giunse all’orecchio del Vescovo di Rouen, che lo fece convocare nella città del Signore di Leclercq, e stupefatto delle capacità e del carisma di Gropius lo insignì formalmente della carica di Sacerdote.
La fama di Padre Gropius si accrebbe alcuni anni dopo, quando alcuni eventi dagli effetti nefasti si attribuirono agli anatemi scatenati dal venerando, come il prosciugamento di un rivo d’acqua o la morte di un intero gregge. Per quanto non esistano prove che dimostrino il coinvolgimento di Padre Gropius in questi accadimenti, lentamente il suo nome venne associato ai brutti presagi o al malaugurio, tanto che il volgo suole maledire apertamente Padre Gropius in presenza di una qualche scalogna.