Unwor

Soltanto i nani di Naergar conoscono con esattezza per quali ragioni Unwor ha abbracciato il cammino dello Sventratore, ma come è abitudine dei nani, essi preferiscono tacere, ed anche se non perdonano le colpe della stirpe di questo giovane nano, ammirano la devozione con cui Unwor ha scelto di riscattare il nome dei suoi avi. Poichè infatti non fu Unwor a macchiarsi di viltà, bensì suo padre, il quale morì coprendosi di vergogna poco dopo la rovinosa battaglia alle porte di Caern-Ungor, evocata nelle cronache degli uomini con il più semplice nome di ‘Forgia’.

La scelta di appartenere ad una stirpe di codardi o iniziare il cammino dello Sventratore fu molto semplice per Unwor, che aveva vissuto imbevuto nella vera cultura nanica di Naergar. Ricoprì il suo corpo di tatuaggi, e rasò entrambe le metà del cranio, tingendo barba e capelli di colori accesi e vividi. Seppellì la sua armatura nel sepolcro dei suoi avi e tenne per sè soltanto la sua scure, che venne benedetta dal Forgiarune di Naergar affinchè conducesse lo Sventratore ad una morte in battaglia quanto prima fosse possibile. Unwor abbandonò le montagne e non vi fece più ritorno.

I nani però nascono spesso con una tempra che sfida la roccia, e Unwor non faceva eccezione. Nonostante il suo desiderio di cercare la morte in battaglia, per quanto peregrinasse continuamente nei luoghi più pericolosi del Vecchio Mondo, sarebbero trascorsi lunghi anni prima che lo Sventratore incontrasse il suo fato.

Nel 1276 Unwor si era unito alla Compagnia della Luna Storta, che aveva acquisito una certa fama per aver accettato gli incarichi più pericolosi che potevano essere offerti. il capitano Victor Meyer che a quel tempo stava reclutando nuove leve per la sua compagnia d’arme era certo che Unwor avrebbe trovato ciò che cercava al suo fianco, e non esitò un solo istante ad assoldare lo Sventratore tra le fila della della sua Compagnia.