- Bormungurd
Bormungurd è un irsuto nano, proveniente dalla lontana catena montuosa della Falce Rossa. Tozzo e dalle ampie spalle, il nano ha perso da numerosi anni la sua folta capigliatura, ma compensa con una barba imponente, divisa in 9 trecce tenute ferme da eleganti cilindri di bronzo, uno dei quali impreziosito da un elegante smeraldo.
Si racconta che alterne vicende e, a dire del nano, l’accanimento di una dannata scalogna, abbiano posto Bormungurd al di là di robuste sbarre di ferro, disserate soltanto dalla pietà di Lord Erwin von Helken, il potente signore del feudo di Eltzkrieg.
Quando Sir Reinhard decise di partire all’avventura, Bormungurd lo seguì obbedendo ai desideri del padre, verso il quale era legato da eterna gratitudine. Si dice tuttavia che non passi giorno che Bormungurd non si penta della decisione presa, in quanto il temperamento spigoloso del cavaliere sembri irritarlo più di un nido di vespe infuriato.
- Breena
Breena è capitano delle guardie della Contessa Dijonn. Originaria di Averoigne, la giovane è soltanto una tra le tante donne che hanno scelto di prendere le armi seguendo l’esempio di Johanne, diventata non soltanto icona sacra per i combattenti della Croce Nera ma anche simbolo della forza nascosta nelle appartenenti del cosidetto sesso debole.
Per superare coloro che la precedevano, Breena si è sottoposta a un addestramento spietato che ne ha reso il carattere freddo come il ghiaccio e dal momento in cui ha guadagnato il rango di capitano, la combattente si è completamente dedicata alla protezione della Contessa, mettendo da parte qualsiasi altra distrazione. Sebbene la corporatura di Breena sia rimasta sostanzialmente snella, la ragazza ha guadagnato fama di eccellente spadaccina, dimostrando allo stesso tempo grande abilità in arcione ai bizzosi destrieri di Rohencaille.
- Cassio
Cassio è il capitano della guardia del baronetto Paul Quinsonn. Di media altezza ma robusta corporatura, i duri lineamenti di Cassio sono perlopiù nascosti da una folta barba chiara, che il combattente mantiene in ordine come la sua corta capigliatura. L’irsuto veterano ha indubbiamente servito in passato tra le schiere di Miragliano, avendo seguito in gioventù le orme del padre Corrado, che si mormora ricoprì il rango di generale durante la lunga egemonia del principe Càlbulo.
Sebbene da anni abbia giurato fedeltà al casato dei Quinsonn, Cassio continua ad indossare con fierezza il basco piumato concesso soltanto ai soldati dei reggimenti scelti del signore di Miragliano, e le malelingue si chiedono se la sua lealtà al signore della potente città mercantile sia mai venuta meno, tanto da spingerlo a cercare rifugio tra le marche occidentali di Cheemon.
- Charles
Charles è il ciambellano del grande Palazzo di Lairenne, ed è responsabile della servitù del distretto nobiliare. È un uomo alto ma dalle spalle strette, nato a Rouen un ventennio prima della fine del XIII secolo ed i modi raffinati e discreti che lo caratterizzano ben si sposano con la sua voce quasi atona ma sempre pacata e gentile.
Quando è a Palazzo, la sua capigliatura e la folta barba sono sempre impeccabili, ed indossa in qualsiasi momento la livrea blu scura di Lairenne, ornata con bottoni d’oro su cui è inciso il simbolo del casato.
Se Marchesa si trova a Palazzo, Charles è sempre al suo fianco, per ovviare e provvedere tempestivamente a qualsiasi desiderio o capriccio della baronessa, che può attirare la sua attenzione utilizzando uno dei numerosi campanellini d’argento disseminati nelle sale della nobile residenza.
- Contessa Dijonn
Johanne Dijonn, soprannominata “la leonessa”, è l’ultrasettantenne contessa di Rohencaille. Johanne è una leggenda vivente, icona della fede della Croce Nera ed è tenuta in enorme considerazione da tutti i combattenti fedeli al Trono di Alabastro; le sue gesta sono descritte in innumerevoli ballate e canzoni, tramandate dai bardi più illustri fino ai nostri giorni.
Nel 1276, ispirata unicamente dalla voce del Creatore, giunse in soccorso di Theodor, all’epoca vicario e Lord di Anglosoir, e grazie al suo coraggio e alla sua determinazione riuscì a respingere le orde di Mormul, lo spietato generale del Re Stregone, dando il tempo agli eserciti sbandati del Trono di Alabastro di riunirsi e tornare in battaglia.
È opinione condivisa da storici e dotti che senza l’intervento della Leonessa di Rohencaille la Guerra delle Due Corone avrebbe probabilmente conosciuto un altro vincitore. Al termine del conflitto, le sue coraggiose gesta convinsero Cristoph I a consegnarle il titolo di Contessa, atto che suscitò indirettamente l’astio del Conte Glair che ambiva ad annettere sotto il suo controllo tutte le baronie delle marche occidentali.
- Daedric Ellion
Daedric Ellion è l’ambasciatore della foresta di Leaglys presso la corte del baronetto Paul Quinsonn. Il viso dell’elfo, segnato da antiche cicatrici, offre sempre un’espressione austera ed enigmatica, che allontana o più spesso insospettisce i suoi interlocutori.
È opinione comune che Paul Quinsonn lo abbia accolto nel feudo di Clarmont soltanto per instillare il dubbio nei Lord vicini ai suoi confini, insinuando nelle loro menti la possibilità di una solida alleanza tra il suo casato e la misteriosa razza elfica, ma nessuno fin’ora è riuscito a provare o smentire questa ipotesi.
Come la maggior parte dei suoi simili, Daedric Ellion è un eccellente tiratore e la precisione con la quale le sue frecce raggiungono il bersaglio gli è valsa tra le sue genti il soprannome di Dùr-Feredir, “Il Tetro Cacciatore”.
- Elora
Dama Elora è la quartogenita figlia di Thorsten Vark. Nonostante abbia già superato l’età per convolare a nozze, Thorsten non si è ancora pronunciato definitivamente sul nome del futuro sposo, sebbene in molti tra i cortigiani non abbiano dubbi che sarà Paul Quinsonn ad avere l’onore di condividere l’altare con la nobile nata.
A differenza delle sue sorelle, ad Elora non è stato concesso di indossare i paramenti sacri di Morr, e la giovane ha vissuto la maggior parte della sua vita tra le solide mura di Morinth, l’inespugnabile roccaforte del casato di Vark. Forse per questa ragione il suo carattere rivela più facilmente una certa fragilità, che sarebbe impensabile trovare nello sguardo della sorella maggiore, Morwen.
Quel che è certo è che anche se Elora non sia di molto più giovane di Morwen, le due sorelle non potrebbero avere un indole più diversa, e se la prima guarda alla seconda con devozione e affetto, ne è quasi sempre ricambiata con la gelida freddezza che sempre si attribuisce a chi indossa le nere vesti di Morr.
- Fra Castagno
Fra’ Castagno è un frate itinerante della Croce Nera, originario di Averoigne, giunto al torneo al seguito di Sir Roland.
Fra Castagno è piuttosto basso e il suo ventre è rigonfio sia per sua golosità (che sfiora perfino l’ingordigia nel caso si tratti di dolci alle more) sia per la sua inconfessabile passione per il vino e la buona birra. Di indole burrascosa e irascibile, Fra’ Castagno è noto per perdere le staffe alla minima provocazione, soprattutto dopo aver alzato il gomito; tuttavia sebbene la sua voce tonante possa sembrare a primo acchitto minacciosa, non ha mai fatto seguire, come si suol dire, alle parole i fatti, ed è opinione condivisa che le sue capacità in battaglia si limitino ad una fuga tanto strategica quanto precipitosa.
Quando Sir Roland decise di intraprendere il suo peregrinare tra le terre di Cheemon, Fra’ Castagno si unì a lui per trasmettere i valori della Croce Nera al cavaliere e a chiunque avessero incontrato… naturalmente sorseggiando, tra un sermone e l’altro, un buon bicchiere di sidro.
- Gavin
Gavin è un mezz’elfo, novizio apprendista della Torre Nera di Aghijon. Il viso allungato e stretto del giovane è impreziosito da occhi grandi dall’iride giallastra ed incorniciato da lunghi capelli castani, dai quali fanno capolino le orecchie leggermente appuntite tipiche della razza elfica. Stando a quanto lo stesso mezz’elfo racconta, egli ha vissuto tutta la sua vita entro le sicure pareti della Torre Nera, fino a quando è stato assegnato insieme a una mezza dozzina di altri apprendisti al seguito del Maestro Antòn de Syonn, per provvedere alle sue più comuni necessità.
Gavin indossa sempre il saio, la Veste Incolore, che lo relega nel rango più basso dell’Ordine; il giovane non ha infatti raggiunto ancora la minima padronanza nella magia e dunque non ha licenza di esercitarsi nel lancio degli incantesimi senza la supervisione di uno stregone.
Gavin è di indole timida e tende ad evitare i confronti ogni volta sia possibile; tuttavia non è un codardo, e ha dimostrato in più occasioni di non tirarsi indietro quando non vi sono altre alternative che affrontare di petto un avversario.
- Guilliman
Guilliman è un Alto Inquisitore del culto della Croce Nera, ordinato nel 1321 con la fondazione dell’Ordine degli Inquisitori e risponde direttamente al Cardinale Theodor.
Sebbene alto e di corporatura snella, l’inquisitore presenta un viso emaciato e severo, le cui rughe suggeriscono abbia passato perlomeno la cinquantina di inverni. Eppure i suoi capelli, stempiati ai lati, sono neri come la pece, ed è quindi lecito pensare che la vanità lo abbia spinto a ricorrere a qualche tipo di mistura per mascherarne il biancore. L’inquisitore Guilliman emana una gradevole fragranza, che varia di tanto in tanto nell’aroma ma è sempre distintamente percepibile.
Nel 1322 Guilliman è stato insignito del titolo di Governatore di Anglosoir, per conto del Cardinale Theodor, unico sopravvissuto dei Lord di Chateau-d’Anglais al termine della Guerra delle Due Corone, e divide i suoi compiti religiosi con le gravose responsabilità di un Lord, assistito dai templari dell’Ordine dei Crociferi, uno tra i primi gruppi di cavalieri a giurare fedeltà al Cardinale Theodor.
- Isabeau
Isabeau de Sourvee è una giovane donna di bell’aspetto, con morbidi e lunghi capelli corvini che incorniciano un viso ben proporzionato, illuminato da due occhi grandi e verdi. Quando si accompagna al suo illustre mecenate, Isabeau indossa spesso una semplice tunica bianca, decorata con eleganti motivi geometrici e impreziosita da un unico monile, una collana d’oro dai molti giri.
Il baronetto ha più volte raccontato di essersi imbattuto in Isabeau in una delle taverne di Sourvee, rimanendo affascinato non tanto dal suo aspetto quanto dalla sua voce, e dall’abilità dimostrata dalla giovane nel pizzicare con insolita dolcezza le corde del suo liuto. Da quel giorno, per ordine di Paul, Isabeau è stata ammessa e istruita alla corte di Clarmont, lasciandosi per sempre alle spalle la miseria e la povertà dovuta alle sue umili origini.
- Jami
Jami è un giovane orfano, adottato ormai da qualche anno dalla variegata umanità del Circo dei Festosi Giramondo del Fantastico Mister B. Il viso di questo ragazzo dal fisico magro e agile è nascosto da folti capelli castani, oltre i quali è possibile intravedere guizzanti occhi nocciola.
Jami possiede una mira notevole ed ha dimostrato un certo talento nel colpire bersagli lontani una dozzina di passi con gli oggetti più disparati, sebbene abbia usato fin’ora tali abilità solo per cavarsi d’impiccio durante i suoi furtarelli o portare a termine qualcuna delle sue bravate infantili.
Nel tempo Jami è diventato molto amico di Lieth, con la quale pensa di condividere la medesima età.
- Janech
Janech è un alto e robusto uomo di Sean-Dall Glick, e nonostante abbia passato il trentesimo inverno può sfoggiare ancora un fisico invidiabile. Chi lo conosce bene sa che aver trascorso gran parte della sua gioventù come cacciatore; tuttavia dopo aver incontrato la sua compagna, Malika, ha scelto di interrompere il suo vagabondare per stabilirsi nella regione, inizialmente nei dintorni di Quarlen, entro i confini del feudo di Rohencaille.
Janech ha varcato i confini di Lairenne nei primi mesi del 1322, attratto dalle convenienti promesse della neo-baronessa, e grazie ai suoi talenti è stato subito reclutato come stalliere da Mastro Taddeo per servire all’interno del grande maniero.
Il temperamento gioviale e sincero di Janech gli ha permesso di farsi presto molti amici tra le vie del borgo, tra i quali può certamente annoverare anche Koung Bourassa; le sfide a braccio di ferro alla taverna del Sole Brillo tra lo stalliere e il fabbro sono fonte di grande spasso per tutti gli abitanti di Tullvéch.
L’amore per i cavalli di Janech è secondo solo a quello per Naini, la sua unica figlia di appena nove anni, che lo segue ovunque vada.
- Koung Bourassa
Koung Bourassa detto “Mano-di-pietra” giunse a Tullvéch nel 1321 in compagnia del giovane figlio, Uther, che all’epoca aveva appena sei anni, rispondendo alle vantaggiose promesse offerte dalla neo-baronessa di Lairenne.
Pochi mesi dopo il suo arrivo, quando Dargo venne insignito del titolo di Mastro Costruttore del maniero, Koung si offrì di prenderne il posto, occupando la vecchia bottega di Cezàr e svolgendo il ruolo di fabbro per la comunità di Tullvéch.
Koung è nativo di Erin, terra nella quale ha ricoperto gran parte della sua pelle con numerosi tatuaggi. Dalla corporatura possente e dalla forte risata, Koung valuta la decenza di un uomo molto più del conio nella sua scarsella e nonostante il temperamento ombroso, il gigantesco fabbro di Tullvéch non si sottrae alle serate di buona compagnia. Nel tempo ha stretto grande amicizia con lo stalliere del maniero, Janech, l’unico in grado di rivaleggiare a braccio di ferro con lui nel villaggio di Tullvéch.
- Lieth
Lieth è una giovane elfa silvana dalla minuta corporatura, ed è verosimile che i suoi occhi non abbiano visto più di tredici inverni. Indossa comunemente una corta tunica marrone e un mantello verde scuro, mentre le graziose e snelle gambe spariscono in stivali alti fin sopra il ginocchio.
Stando a quanto raccontano i gitani, Lieth è nata entro i confini della foresta stregata di Leaglys, ma ne è stata rapita, ancora in fasce, da aguzzini assoldati in gran segreto dai maghi-veste, in violazione del celebre editto firmato da Cristoph I d’Amberville che pose fine alla caccia della stirpe elfica, fino ad allora braccata per volere dell’esiliata e violenta stirpe di Vultur. Come la giovane sia stata adottata dal circo dei Festosi Giramondo è tuttavia una storia che cambia di volta in volta, a seconda di chi la racconta.
Lieth ha un naturale talento per la musica, e stando alle chiacchere dei gitani la melodia intonata dal suo flauto traverso ha un suono quasi magico, capace persino di calmare il battito del cuore più impetuoso di colui che si sofferma ad ascoltarla.
- Mathia Brenson
Alla morte di Cartier Brenson, spirato poco più che trentenne, il suo unico figlio, Mathia, ereditò il titolo di barone del feudo, che era stato concesso al cavaliere al termine della guerra contro il Re Stregone. Tuttavia a causa della giovane età di Mathia, per alcuni anni i possedimenti furono amministrati da Sir Isembardo, che aveva servito come luogotenente di Cartier durante la battaglia decisiva che mise fine alla casata traditrice di Majid.
Sebbene Sir Isembardo avesse sempre tutelato gli interessi del giovane barone, Mathia non lo considerò mai come un amico del padre ma come un servo che di fatto usurpava il suo diritto di governare. Incoraggiato dalla madre, Ermengarda, Mathia rivendicò il titolo ben prima di raggiungere la maggiore età, senza nemmeno immaginare che la sua posizione esigesse anche delle responsabilità. Sir Isembrando, pur sapendo quali sofferenze l’immaturo Mathia avrebbe inflitto alle genti di Rorqeut, si sentiva ancora vincolato alla parola data all’amico Cartier, e cedette spontaneamente le redini del feudo al legittimo barone.
Come è facile intuire, il passare degli anni non ha fatto altro che rendere Mathia un uomo sempre più diverso dal padre, di cui a stento ricorda le fattezze del viso; di corporatura pingue e flaccida, il barone ha dimostrato in molte occasioni un’indole pavida con i potenti e sprezzante con i deboli, rivelando simultaneamente un carattere capriccioso e incline all’ozio e a più deplorevoli vizi.
- Maya
Maya è una giovane sacerdotessa della Croce Nera, incaricata di occuparsi della chiesa e delle anime del borgo di Tullvèch.
Il viso grazioso e pulito è accompagnato da occhi azzurri e lunghi capelli castani. Indossa sempre la veste rituale bianca adornata con il simbolo dei sacerdoti della Croce Nera, nascondendo i capelli sotto l’ampio cappuccio ogni qualvolta deve lasciare la chiesa.
Di temperamento paziente e gentile, Maya dispone di un’indole caritatevole ed accoglie senza esitazione tutti coloro che hanno qualche necessità nella rinnovata chiesa di Tullvéch, tanto da convertire parte dell’ala della sacrestia in una rudimentale Domus Ospitalis. Questo gesto è stato visto con una certa disapprovazione da parte di padre Ambrosio, la cui ostilità verso tutti coloro che non sono stati in grado di ammassare un certo conio nella propria scarsella è ben conosciuta.
- Morwen
Morwen è la figlia terzogenita di Thorsten Vark. I lunghi e lisci capelli di questa giovane donna sono neri come ali di corvo, e scendono appena mossi ai lati di un viso magro e tagliente come la lama di un coltello. Lo sguardo di Morwen è regale e inquietante al tempo stesso.
Consacrata a Morr come le due sorellastre più grandi di lei, Morwen ha accolto con rassegnazione la volontà del padre di allontanarla dalla vita di corte, e nel tempo ha trovato nella fede del dio della morte la sua vera vocazione.
Nell’estate del 1323 Morwen ha risposto al disperato richiamo di Sir Lothario ed ha preso parte alle spedizioni volte ad annientare i non morti nelle terre che un tempo appartenevano al casato di Dulamont, i cui eredi erano stati trucidati durante la Guerra delle Due Corone. In quell’occasione ha combattuto al fianco della Sentinella di Libra di cui ammira e rispetta il coraggio e la fede.
Nel 1324, su richiesta del padre, Morwen varcò i confini di Lairenne insieme alla sorella minore, Elora, l’unica tra le figlie di Thorsten a non aver mai messo piede in uno dei tetri monasteri del dio della morte.
- Mousinièr
Mousiniér è un vecchio mercante tileano dagli occhi svegli e le dita agili, capace di realizzare intricate decorazioni intagliate sulla superficie di saponette colorate. I motivi scelti da Mousinièr per le sue composizioni sono prevalentemente ispirati a soggetti bucolici, ma non mancano anche suggestive riproduzioni di creature acquatiche o di anfore dalle fogge bizzarre.
Tra le mercanzie di Mousiniér vi sono anche olii, sali, balsami e profumi di vario genere, sebbene a suo dire la realizzazione di questi prodotti sia troppo costosa e quindi poco redditizia. Il commerciante continua comunque a realizzarne per una clientela molto ristretta e considera tali lozioni assai preziose.
Mousinièr non si separa mai dal suo largo copricapo e dalla pipa, finemente intagliata, che considera la sua migliore compagna di viaggio.
- Nicodemo
Nicodemo è un mago-veste della Torre Nera di Aghijon. Il viso di questo giovane stregone è sempre stato emaciato e pallido, accompagnato da occhi verdi penetranti posti al di sotto di una fronte spaziosa, sormontata da lunghi capelli neri come cenere. Negli ultimi anni il ragazzo ha arricchito il mento prominente con un pizzetto, un po’ trascurato, intorno alle sue labbra strette e sottili.
Nonostante la giovane età Nicodemo ha dimostrato brillante attitudine all’apprendimento della stregoneria, e nessuno dei suoi pari si è stupito quando, poco più che ventenne, ha superato l’apprendistato indossando infine la veste nera.
Alcuni anni più tardi, con immensa sorpresa e gioia di Nicodemo (e grande invidia dei suoi compagni accademici) il Gran Maestro della Torre Nera gli ha affidato il compito di assistere il Magister Antòn de Syonn nello studio delle ossa dell’Angelo di Bertrando, sepolte nelle antiche sale mortuarie del maniero di Lairenne.
- Orton
Orton è un giovane ragazzo di non più di vent’anni, originario di Nivee. È giunto a Tullvéch in seguito alle invitanti concessioni offerte dalla baronessa nel 1321, e recentemente è stato scelto come aiutante da Miranda, la locandiera della taverna del Sole Brillo di Tullvéch.
Orton è un giovane di media altezza e media corporatura, e porta lunghi capelli rossicci a decorare un viso allungato e lentigginoso. Di indole timida, è stato spinto dalla necessità a rinunciare almeno in parte alla sua naturale introversione, e si può quindi intravedere, al di là dei modi impacciati, un carattere mite e gentile.
Stando alle chiacchere delle anziane del villaggio Orton è perdutamente innamorato di Edith, ed in effetti sembra non toglierle mai gli occhi di dosso quando pensa di non essere osservato.
- Paul Quinsonn
Paul Quinsonn è uno tra i più giovani baroni delle marche occidentali di Cheemon. È un ragazzo di bell’aspetto, dal viso sbarbato e regolare e capelli mossi di un colore castano scuro. Gli occhi, penetranti, guizzano vivaci, rivelando una notevole attenzione e intelligenza.
Paul ha ereditato il feudo dal padre, Martin, dopo la sua accidentale dipartita dovuta alla caduta da cavallo durante una battuta di caccia alla volpe, e sebbene ufficialmente il suo titolo sia ancora “baronetto”, egli è in realtà alla guida del feudo di Clarmont, in quanto il nonno, Didier, non è più in grado di governare. Sono in molti a sostenere che Paul abbia ereditato le migliori qualità del nonno, a cui ha aggiunto la vivace vitalità caratteristica della sua giovane età.
Paul Quinsonn è molto vicino al casato di Vark, e ciò non deve sorprendere vista la breve distanza che separa il feudo di Clarmont da quello di Vorthein, sebbene il giovane fatichi a giustificare il comportamento irruento e talvolta burrascoso del vecchio Lord Thorsten. Malelingue sostengono che il baronetto si comporti in tal modo per guadagnare la fiducia del nobile di Vark, in modo da ottenere la sua benedizione e conquistare la mano di Elora, la sua quartogenita, forgiando così un’alleanza indissolubile tra i due feudi.
- Plinio
Plino Brenson è lo sfortunato cugino di Mathia Brenson. Di indole pavida e introversa, raramente è possibile vedere il nobile nato senza la casacca dei Brenson, sulla quale brilla il medaglione su cui è impresso lo stemma del casato. Sebbene Plinio non oserebbe mai ammetterlo apertamente, è fin troppo ovvio che il suo illustre cugino lo costringa a presenziare al suo posto a qualsiasi incontro ove egli non voglia andare, spesso obbligando il malcapitato parente a subire lo scherno di Lord e cavalieri ai quali, per via del suo carattere, non osa mai opporre alcuna obiezione.
Servile e timido, Plinio mostra un po’ di spina dorsale solo quando è convinto che l’argomento sia stato già dibattuto da altri migliori di lui; in tutti gli altri casi, il nobile tende a dare sempre ragione al suo interlocutore, anche a costo di contraddire quanto ha sostenuto in una conversazione precedente.
Ad aggiungere ulteriore vergogna, Mathia Brenson si riferisce spesso al cugino chiamandolo “plin-plin”, per via della fragile vescica che lo ha reso protagonista di episodi tutt’altro che epici!
- Sir Boris Belyakovsky
Sir Boris Belyakovsky è un cavaliere nativo della marca di Kalthenvir, una delle antiche province nord-orientali dell’impero, che riuscì a guadagnare l’indipendenza durante i turbolenti anni che seguirono la morte di Vulfolaic II, seguendo l’esempio della confinante regione di Ursathra.
Il cavaliere appartiene al casato del feudo di Beowulf e ne sfoggia orgogliosamente lo stemma, il profilo di un orso nero su campo arancione.
Sebbene Boris non sia molto alto, dispone di un fisico possente, anche se i suoi pari sospettano che l’Orso di Kalthenvir sia alquanto sovrappeso. Il viso largo, dagli occhi piccoli e miopi, è incorniciato da capelli lisci tirati indietro e da una imponente barba castana, che da sola conferisce a Boris un certo carisma.
È risaputo che l’Orso di Kalhtenvir prediliga combattere all’arma bianca munito della sua fedele mazza chiodata e dal suo inseparabile scudo, e se si vuole dare credito alle storie che accompagnano il suo nome, la sua abilità in battaglia rivaleggia con quella dei più blasonati cavalieri dell’Impero.
- Sir Bran McMerry
Sir Bran McMerry è un cavaliere originario della terra di Alba, una delle province settentrionali del Regno di Erin. È un cavaliere piuttosto basso e di media corporatura, ed il volto paffuto è decorato da baffi molto curati e impomatati, come il pizzetto fiero e le folte basette. I capelli sono portati corti con un ciuffo ribelle alla maniera dei combattenti di Erin, e all’orecchio destro è agganciato un orecchino d’argento.
Bran MacMerry è un appassionato delle nuove armi a polvere da sparo, e possiede un archibugio che gli ha fatto guadagnare nel tempo il soprannome di “Cavaliere Moschetto”. Purtroppo sembra aver litigato con il sapone, ed emana costantemente un cattivo odore, fatto che unitamente al continuo grattarsi il sedere lo rende una compagnia poco gradevole.
Il cavaliere di Erin viaggia in compagnia di uno gnomo deforme, a cui lui si riferisce semplicemente come “gnomo”, sebbene il suo vero nome, perlomeno stando alle chiacchere del suo villaggio natio, sia Siglico. È inoltre risaputo che il cavaliere moschetto prediliga il combattimento a distanza, armato del suo inseparabile archibugio; tuttavia, se la necessità lo richiede, non esita ad impugnare un flagello alto quasi il doppio di lui per un confronto più ravvicinato con i suoi avversari.
- Sir Cirillo Sandalino
Sir Cirillo Sandalino è un cavaliere del feudo di Torbacque, vassallo del potente Signore di Maru.
Sebbene il giovane alto e slanciato non abbia ancora superato i trenta inverni, il suo nome ha acquisito una certa rinomanza nelle terre di Tilea, dove l’emblema dell’oca nera che lo accompagna, issata sul retro della sella del suo fido destriero Juliano, è generalmente salutata con favore.
Ciò purtroppo non è dovuto alle prodezze compiute dal cavaliere, quanto più dalla spassosa narrazione che ne fa il suo fedele e inseparabile servitore, Cunotto, il quale non si trattiene dal romanzare i più imbarazzanti episodi che hanno visto protagonista l’indomito Cirillo Sandalino.
Stando alle parole del suo servitore, Cirillo è infatti incredibilmente impacciato con l’altro sesso, al punto da perdere completamente la parola innanzi ad una donna, sia essa una nobile principessa o una lurida baldracca. In tutte le circostanze in cui è presente almeno un seno è quindi Cunotto a prendere l’iniziativa, non sempre con buoni esiti per la fama del cavaliere dell’Oca Nera!
- Sir Glen Dijon
Sir Glen Dijonn è il nipote di Johanne Dijonn e probabile erede designato del feudo di Rohencaille dopo la morte dell’amato padre, Laurence. La Contessa tuttavia non si è ancora espressa su chi le succederà alla guida del feudo, ben sapendo che qualunque sarà la sua scelta verrà osservata dai suoi pari come volontà diretta del Creatore.
Di indole riflessiva ma ambiziosa, Sir Glen non nasconde l’ansia di dimostrare il proprio valore, dopo aver trascorso l’intera vita all’ombra della fama conquistata dalla nonna paterna. Tuttavia si racconta che alcune iniziative del cavaliere non siano state affatto bene accolte dall’anziana nobildonna, ed anzi che siano state causa di commenti stizziti e irritati; tra i ruffiani sono in molti che scommetterebbero più di una borsa d’oro che il giovane finirà per indispettire la venerabile Contessa al punto da essere cacciato, per sempre, dalla corte di Rohencaille.
- Sir Lothario
Sir Lothario, detto “la volpe rossa di Bergerach”, è un uomo dal viso sottile, incorniciato da capelli mossi color carota. Negli anni successivi al termine della Guerra delle Due Corone, il cavaliere venne incaricato di sradicare la minaccia dei non morti dalle terre di Argagnach, e da quel momento Sir Lothario ostenta con fierezza la medaglia che lo qualifica come ambasciatore del Duca di Rouen.
Il compito assegnatogli tuttavia si è rivelato estremamente difficile, e Sir Lothario ha più volte richiesto l’intervento dei templari della Croce Nera per fronteggiare la piaga dei morti viventi. Tuttavia ben pochi tra i guerrieri del Creatore hanno valicato i confini del feudo maledetto negli ultimi vent’anni, ed è opinione di molti che lo sguardo del Cardinale sia rivolto più al Trono di Alabastro che alle marche occidentali di Cheemon.
Il castello di Noisser che domina il feudo è stato inoltre gravemente danneggiato durante la guerra e offre una scarsa protezione alla milizia al comando del coraggioso cavaliere, rendendo la sua impresa ancora più ardua.
Nel 1322 numerosi chierici del Culto degli Dei risposero finalmente ai suoi accorati appelli e si riunirono nella regione di Argagnach snidando e annientando numerosi necromanti non-morti, guadagnando in tal modo l’ammirazione di Sir Lothario.
- Sir Mitchell
Sir Mitchell è un giovane cavaliere del potente casato di Lefevre, determinato a provare il suo valore tra le schiere dell’Ordine dei Crociferi Neri. Nonostante la sua appartenenza ad una delle quattro supreme signorie di Cheemon, secondo la consuetudine Sir Mitchell è stato assegnato temporaneamente al reggimento degli Esploratori dal Gran Maestro dell’Ordine, Sir Ponthioc, e si racconta che niente susciti maggiore frustrazione nel cavaliere del verde-mantello che è costretto ad indossare.
Per via del suo rango, Sir Mitchell è spesso chiamato a rappresentare i Crociferi Neri ad eventi di minore importanza, e sebbene gli sia ancora negata la possibilità di indossare le insegne della Croce Uncinata, la sua opinione viene valutata con attenzione anche dai membri veterani dell’Ordine.
- Sir Ponthioc
Sir Ponthioc è il capitano dei templari dei Crociferi, chiamati talvolta “uomini neri” per via dei loro mantelli scuri, su cui campeggia la croce a otto punte dell’Ordine. Nato a Sean-Dall Glick, Sir Ponthioc ha rivelato sin dalla gioventù una spiccata inclinazione al comando, e nel tempo ha radunato intorno a sé numerosi cavalieri dalla fede salda quanto il proprio braccio, dando origine all’Ordine dei Crociferi, riconosciuto dall’Ecclesiarchia nel 1312.
Lo sguardo severo di Sir Ponthioc, accompagnato da ciglia ancora nere e folte, gli conferisce una certa autorità ed i suoi ordini non vengono mai messi in discussione dai templari; sebbene non sia più giovane, questo irsuto veterano può vantare ancora una corporatura possente ed è capace di indossare con fierezza la pesante armatura di piastre finemente decorata che lo qualifica come Maestro dei Crociferi.
Dal 1322 Sir Ponthioc ha messo a disposizione l’Ordine dei Crociferi all’Alto Inquisitore Guilliman, per assisterlo nella gestione del feudo di Anglosoir, di indiscussa proprietà dello stesso Cardinale Theodor.
- Sir Rainard
Sir Rainard è un giovane e decorato cavaliere dell’Impero. Il suo casato domina sul feudo di Eltzkrieg, che fa parte a sua volta della provincia nord orientale della grande capitale imperiale, Lynn.
La fronte ampia ben si accorda con il profilo di Sir Rainard, caratterizzato dal naso aquilino e dagli alti zigomi del volto pulito e spigoloso. I capelli biondo scuro, relativamente corti e tirati indietro, sono un vero vanto per questo cavaliere, che disdegna le capigliature folte giudicandole troppo effeminate per un uomo degno di tale nome.
Si racconta che Sir Rainard sia fin troppo disposto ad elargire critiche, spesso accompagnate da malcelata accondiscendenza, e non è raro che i suoi interlocutori trovino i suoi modi, se non offensivi, perlomeno alquanto irritanti.
È risaputo che Sir Rainard prediliga combattere con due armi, una mazza e una spada corta, e che abbia spesso in passato rinunciato alla maggiore protezione offerta da armature di metallo in favore di una maggiore mobilità garantita dalle armature di cuoio imbottito.
- Sir Roland
Sir Roland di Verièn è un cavaliere del feudo disgraziato di Ethengar, il cui maniero avito venne ridotto in rovina durante la guerra dei trent’anni dagli eserciti di Gunderbork XVI.
Sir Roland possiede un indiscutibile fascino, dovuto al profilo perfetto impreziosito da lisci e lunghi capelli, biondi come il grano, e da occhi dal taglio affascinante, azzurri come il cielo.
I suoi modi raffinati tuttavia nascondono l’appartenenza ad uno dei casati più squattrinati del regno di Cheemon, in quanto i suoi avi, un tempo vassalli della Contessa di Rohencaille, sarebbero arrivati a svendere persino il blasone se il Re non lo avesse impedito. Stando alle indiscrezioni dei ruffiani, Sir Roland possiede a stento l’armatura che indossa e il suo cavallo, Bronco. Negli ultimi anni il cavaliere ha goduto della compagnia di Fra’ Castagno, che si è unito a lui per convertire gli infedeli al culto della Croce Nera e gustare nel frattempo le numerose qualità dei vini del regno di Cheemon.
È risaputo che Sir Roland prediliga combattere con la spada lunga protetto dal suo malandato scudo, e se si vuole dar credito ad alcuni racconti, sia anche un eccellente cavallerizzo.
- Skjorn
Skjorn detto “Il Tetro” è lo spietato capitano della compagnia delle Crozze di Narnen. A detta dei suoi, è un eccezionale combattente e preferisce usare in battaglia la sua spada bastarda, il cui pomo è decorato con un teschio bianco intagliato. Rancoroso ma anche molto astuto, Skjorn sembra interessato soltanto a procurarsi l’amicizia di chi può costituire un ostacolo per le sue ambizioni, non esitando a travolgere con furia chiunque altro gli si pari innanzi.
La compagnia delle Crozze di Narnen venne fondata dal suo predecessore, Ulfnar, nel 1290, che riuscì a raccogliere intorno al suo stendardo numerosi soldati sbandati di ritorno dalla Grande Crociata di Frater Alteo nelle terre di Stygia. Ulfnar non si curò mai della reputazione della propria compagnia, e approfittò di qualsiasi conflitto nelle marche orientali per razziare il più possibile, schierandosi sempre dalla parte del più forte. Tuttavia le sue azioni non passarono inosservate, e gli guadagnarono una cospicua taglia sulla testa e la scomunica da parte dell’ecclesiarchia di Lynn, che i suoi stessi uomini, seguendo gli insegnamenti del proprio capitano, non esitarono a riscuotere.
Dopo l’impiccagione di Ulfnar nel 1309, Skjorn assunse il comando della compagnia, incrementandone ulteriormente la reputazione di spietati, brutali ed efficienti mercenari combattendo gli orchi nella frontiera di Istmar al soldo del barone Cadmos. Mai dimenticando la sorte di Ulfnar, Skjorn è stato sempre bene attento a non esagerare con le razzie, consentendo ai propri uomini solo quanto fosse sempre giustificabile agli occhi dei nobili feudatari per cui combatteva.
- Taddeo
Taddeo è il Gran Cerimoniere del Torneo dei Cavalieri di Lairenne. Di corporatura pingue, Taddeo è alto poco più di un metro e sessanta ed il viso ampio è incorniciato da una folta barba bionda e da lunghi capelli mossi.
Durante il grande evento, Taddeo indossa con fierezza la grande collana d’oro e rubini che lo identifica come Gran Cerimoniere, dalla quale non si separa mai. Oltre a una blusa grigia e bianca, indossa dei pantaloni di capra larghi, stretti sotto il ginocchio da nastrini scuri, e la calzamaglia che ricopre quel che resta delle corte gambe sparisce improvvisamente in un paio di piccole scarpette nere.
Taddeo è un perfezionista ed è sempre soggetto ad attacchi di panico ogni qualvolta qualcosa non vada come era stata progettata. A causa dell’immenso lavoro organizzativo richiesto dal torneo, ha costantemente i nervi a fior di pelle, ma sembra impegnarsi davvero con tutte le forze affinché l’evento sia memorabile e all’altezza dei migliori tornei del regno.
- Thorsten Vark
Thorsten Vark è il barone del feudo di Vorthein, l’unico tra i figli maschi di Gelion Vark che sia sopravvissuto alla Guerra delle Due Corone. Thorsten ha quasi sessant’anni, ma il fisico possente unito all’altezza notevole contribuiscono a renderlo ancora un guerriero temibile. Il volto del barone è segnato dalle cicatrici, ed i capelli perlopiù grigi sono ancora striati da qualche ciocca nera, come se il tempo stesso tentennasse a lasciare i segni del suo passaggio su questo longevo e feroce nobiluomo. Thorsten non si separa mai dalla spada Squartatrice, che negli anni è divenuta il simbolo del potere del suo casato.
Il barone di Vark è ben noto per il suo cattivo carattere e le sue reazioni tumultuose, oltre che per la sua pessima relazione con il culto della Croce Nera, che è stato tuttavia costretto ad abbracciare ufficialmente così come avvenne per il padre al termine della Guerra dei Trent’anni. Thorsten è costantemente ai ferri corti con il Marchese Lefevre per la burrascosa situazione in cui versano le chiese del feudo, ma il terreno dominato dalla rocca di Morinth, il castello avito dei Vark, ha sempre reso complicati i tentativi di riportare questa irascibile dinastia all’ordine ricorrendo alla violenza, anche per la scarsa collaborazione del casato di Quinsonn, tradizionalmente alleato al feudo di Vorthein.
Nell’estate del 1322 Thorsten ha attraversato i confini di Lairenne con al seguito duecento spade, per obbligare Marchesa al matrimonio con il suo quintogenito Bradwen, ma alla vista delle cinque agguerrite compagnie mercenarie a difesa delle mura di Lairenne, persino l’impetuoso signore di Vorthein è stato costretto a riconoscere la sconfitta, ed ha fatto ritorno, scornato, entro i confini del suo feudo.
- Urundro Bourassa
Urundro Bourassa è il fratello maggiore di Koung ed è originario del borgo di Sourvee. Anche se condivide la mole del fratello, la sua massa corporea è decisamente più grassa e flaccida.
Di indole pigra, Urundro vive essenzialmente sulle spalle del parente e occasionalmente svolge qualche lavoretto non troppo impegnativo a Tullvéch. Durante la Fiera di Mezza Estate si è offerto di dare una mano alle ragazze della taverna del Sole Brillo in cambio di un po’ di boccali da bere, e lo si vede spesso aggirarsi tra i tavoli mentre partecipa ai motteggi e prende ordinazioni, puntualmente scaricate su Orton con la scusa di intrattenere i clienti.
Urundro è un grande bevitore, ed il fatto che intenda partecipare e vincere la Gran Competizione di Birra e Sidro indetta dalla Tavernella durante il torneo di Lairenne non ha destato alcuno stupore.